Euro: strumento del potere

L’€uro è lo strumento di governo usato dal potere.

Con una penna d’oca posso comporre poesie e musica, ma con la stessa penna d’oca posso accecare e persino uccidere.
E’ la penna che agisce o chi la usa?
Se l’€uro è uno strumento usato dal potere, è lo strumento che deve essere cambiato o il sistema di potere?
Siccome alcuni degli economisti oggi schierati “€exit subito” Fino a pochi anni fa erano di idee diametralmente opposte (http://irradiazioni.wordpress.com/2013/07/04/ecco-dove-avevo-gia-sentito-parlare-di-bagnai-un-ricordo-lontano-che-affiora/),  per darmi una risposta ho cercato fuori dall’attuale agone “€uro si/€uro no/€uro forse” per risalire a chi già da tempi assolutamente non sospetti si poneva in posizione critica, prevedendo esattamente ciò che quel sistema di potere (con il suo strumento) avrebbe creato in Europa: Nando Ioppolo e Nino Galloni
Il grande e compianto Nando Ioppolo, accanitamente sosteneva (e controinformava sul tema) che il  “Pensiero Unico in economia” è una perversione.
Continuava a ripetere una frase storica (e quanto mai attuale) di F.D.Roosvelt:

“Io sono giunto alla conclusione che tutto ciò che di economia mi hanno insegnato alla università gli esperti della materia si è rivelato totalmente falso!” (F.D.Roosvelt a sir Halifax, il 10.08.1941, durante l’Atlantic round)

Il “Pensiero unico in economia” da wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Pensiero_unico):
«Che cos’è il pensiero unico? È la trasposizione in termini ideologici, che si pretendono universali, degli interessi di un insieme di forze economiche, e specificamente di quelle del capitale internazionale. »
(Ignacio Ramonet)
Nando Ioppolo rincarava la dose e definiva il pensiero unico come «nient’altro che la falsa coscienza dei super-ricchi, nient’altro che l’immaginario che serve da involucro ideologico e ricopre adeguatamente l’interesse fazioso dei super-ricchi» (http://www.youtube.com/watch?v=cUKNnj6tTcw)

Una trattazione stupefacente del funzionamento aberrato dell’economia in questo contesto si trova qui: https://www.youtube.com/watch?v=cUKNnj6tTcw

Su queste basi, come Cassandra, già dal 2004 aveva la visione chiara di ciò che sarebbe successo in Europa con l’unione monetaria così come concepita (http://www.nandoioppolo.org/prologo.doc):
“Pochi sanno che appena 13 famiglie hanno ormai concentrato nelle proprie mani tutti i trust e tutte le grosse banche del pianeta, più la maggior parte delle banche minori. Ancora di meno sanno che già possedevano dai primi del ‘900 la Ferderal Reserve e che oggi posseggono anche la Banca Centrale Europea insieme a diversi altri istituti di emissione.
…….
Ne deriva un potere gigantesco, impensabile: decidono i prezzi internazionali, “pilotano” le inflazioni, con il virtuale comprano senza pagare  tutto e tutti nel mondo, pilotano a piacimento sia le espansioni che le recessioni,  non hanno più alcun rischio d’impresa e prelevano ricchezza da tutto il pianeta non più attraverso il mercato, ma, attraverso la fissazione centralizzata dei prezzi e la creazione allo scoperto della moneta circolante, bancaria e borsistica (per tacere del golden crescent).
Già dalla fine della ricostruzione postbellica queste 13 dinastie non hanno più il problema di aumentare il valore assoluto o percentuale del loro prelievo “feudale”, bensì quello di esautorare gli stati, impedire ogni controllo democratico e perpetuare le condizioni materiali e ideologiche del loro potere.
Esse, del resto, controllano tutte e 4 le agenzie internazionali di stampa, tutte le grosse testate, tutti i network, Hollywood e tutte le agenzie di distribuzione, nonché i flussi pubblicitari e tutte le commesse alla ricerca scientifica, nonché le sponsorizzazioni, i convegni e i premi, avvero tutta la piramide distributiva della ricchezza verso scienza e media. Il Pensiero Unico, egemone nella scienza e nei media, è, pertanto, il coerente involucro ideologico che ricopre i loro interessi materiali e culturali, diffondendo i dogmi economici che, pur privi del minimo fondamento scientifico, difendono nell’immaginario collettivo i loro aberranti disegni, primo fra tutti, come vedremo tra poco, quello  della recessione indefinita, disegno che perseguono con tenacia da ormai più di 30 anni nel tentativo ostinato di conservare ad ogni (altrui) costo lo status quo.
I governi, dal canto loro, incapaci di uscire dal paradigma neoliberista, anziché imporre il calmiere all’ingrosso e reintrodurre i controlli valutari, o, al massimo, svalutare la moneta nazionale di una percentuale uguale al differenziale d’inflazione, al fine di lasciare immutata la competitività nell’import-export, cedono al ricatto dei trust e praticano la deflazione. Poiché, però, la deflazione si attua per lo più con tagli della spesa pubblica, strette creditizie e inasprimenti fiscali, essa è sempre e necessariamente recessiva, per cui calano conseguentemente Investimenti e Occupazione e va in fallimento la piccola e media impresa, e, quindi, ancora, calano retribuzioni e pensioni, viene smantellato il welfare, aumenta la concentrazione industriale a danno della piccola e media impresa e a vantaggio dei trust, diminuiscono gli spazi democratici e si sgretolano le socialdemocrazie. Esattamente ciò che vuole chi pilota la stag-flation.”
Ciò che ha scritto nel 2009 è impressionante per lucidità. A pieno titolo può essere considerato il Nostradamus dei nostri tempi (http://www.nandoioppolo.org/ILBILANCIOAQUASI10ANNI.doc):
La quasi totalità degli intellettuali organici dei dominati ha creduto ingenuamente a tutto ciò che leggeva nei sulla stampa e sentiva ripetere alla TV e confermare dai propri rappresentanti politici.
Ecco come e perché la politica è rimasta confinata nel solo ambito consentito, ovvero quello dei temi civili quali il matrimonio e le adozioni gay, la bioetica, la liberalizzazione o meno delle droghe, la politica criminale, e simili. E, contemporaneamente, ecco come e perché è progressivamente maturato uno scollamento tra politici e corpo elettorale. Perché nessuno riusciva a trovare un partito che rappresentasse i suoi interessi in modo chiaro e diretto ed era costretto a indovinare, dietro formule ambigue e civili, quali  forze politiche avrebbero meno devastato la sua vita economica e sociale in un contesto in cui niente era chiaro e definito e veniva negata persino la realtà della crisi. Quest’ultima, anzi, è stata la vigliaccata politica peggiore pensabile, ovvero la solita! Negare i ricordi, le sensazioni e la realtà percepita è infatti schizogeno, la massima violenza possibile dopo la violenza fisica:
Per più di 10 anni si è detto alla gente che non era vero che stipendi, pensioni, spesa pubblica e PIL “reali” calavano. Meno che mai che calavano al ritmo del 3% composto all’anno, tanto quale era il differenziale di inflazione ufficialmente non rilevato, insistendo bensì sul loro aumento nominale, che sarebbe stato pari al tasso di inflazione “programmato”.
Per chi ha tempo, voglia e un po di dimestichezza con il linguaggio tecnico, consiglio la lettura di “Il formaggio con le pere” , sempre su http://www.nandoioppolo.org
Si ha così la prova incontrovertibile che il tipo di governo costruito dagli economisti e dai potentati finanziari sulla base del “Pensiero unico” in economia (e di cui l’€uro è lo strumento) è assolutamente perverso.

A meno di voler attribuire a Ioppolo doti di preveggenza, la millimetrica precisione con ne cui aveva previsto anni prima gli effetti catastrofici, deve farci ammettere che aveva correttamente individuato il sistema che ci governa.

Passiamo a un altro grande, Nino Galloni.
Per capire quanto critico sia il suo pensiero rispetto all’assetto di governo attuato dalla troika europea (in realtà, come abbiamo già visto con Ioppolo, si tratta di 13 famiglie che governano economicamente il mondo) in rete si trova materiale in abbondanza.
Fra i tanti, ho scelto due link, in cui si accenna anche al “cosa fare”, ma sono interessantissimi anche gli spunti sul COME si è arrivati al disastro attuale e per la cui lettura rinvio direttamente agli articoli originali
Intervista rilasciata a “Riviera Oggi” il 9/10/2012 (http://www.rivieraoggi.it/2012/10/09/151896/nino-galloni-la-deindustrializzazione-italiana-voluta-da-francia-e-germania/)
Alla domanda, la risposta (riportate in modo testuale):
Lei sostiene che occorre uscire dall’euro il prima possibile? O si rischia anche di innescare politiche nazionalistiche? Molti temono che l’uscita dall’euro significhi una austerità ancor maggiore, ma senza solidarietà extra-nazionale.

“L’euro può anche essere trasformato in una vera moneta sovrana. Se ad esempio si ritiene che gli Stati debbano essere in pareggio di bilancio, la Banca Centrale Europea potrebbe spendere tranquillamente a deficit per coprire le spese necessarie agli investimenti pubblici produttivi. Naturalmente dovrebbe essere una moneta sovrana, non ancorata al debito pubblico in questo caso europeo, perché altrimenti si riprodurrebbero gli stessi problemi che abbiamo attualmente a livello nazionale”.
Con ancora maggiore chiarezza un suo articolo su Economia Democratica  del 03/11/2012 dove risulta chiaro che la sua posizione contestatoria risale ai tempi del “Divorzio Tesoro-Bankitalia” operata da Andreatta e Ciampi (http://www.economiademocratica.it/?page_id=240) .
Galloni scrive:
Il male maggiore è rimanere in Europa così com’è (per quanto tempo senza utili cambiamenti e a quali costi economici e sociali?); il male minore è uscire dall’euro; il bene sarebbe restituire un ruolo vero alla politica e definire i contorni economici della sostenibilità – anche ambientale, ma non solo – dello sviluppo. Tra l’altro, inserendo, al posto del devastante ESM (European Stability Mechanism), un qualche criterio di riequilibrio delle bilance commerciali: l’Europa si salverà quando i leader comprenderanno la differenza tra l’applicazione di meccanismi finanziari automatici che aumentano gli squilibri e l’instaurazione di meccanismi differenziali di effettivo riequilibrio.
Quindi, per Galloni, rimanere in una Europa così com’è è un male grave. Si corre a rapida velocità verso il disastro.
Ma anche uscire dall’€uro, pur essendo il minore, è un male.
Il bene è cambiare il tipo di governo che utilizza lo strumento monetario attuale, l’€uro.
D’altro canto, utilizzando il buonsenso, se cambio la penna con la quale ho ucciso, comincerò a scrivere poesie? O non è forse più vero che, persino con una penna che ha ucciso, un musicista ci scriverebbe musica?
Per il prestigiatore è facile spostare l’attenzione dalla mano allo strumento.
E’ facile far coincidere l’inizio del guasto con la moneta €uro e così demagogicamente, cavalcare l’onda dello scontento individuando il male nello strumento, piuttosto che nella mano in cui esso è tenuto.
Epperò non ho sentito alcuna indicazione circa il sistema di governo nelle cui mani dovrebbe andare il nuovo strumento (Lira o cos’altro)
Anzi.
Fin’ora si sono prodigati a votare, approvare e attuare TUTTE le norme, disposizioni e suggerimenti imposti dai potentati finanziari, consentendo che lo strumento monetario fosse usato contro il loro stesso popolo e ad essi assoggettandolo.
Chi limita la propria campagna a “Usciamo dall’€uro”, lascerà che il nuovo strumento monetario venga usato secondo i dettami del “Pensiero Unico in economia” perpetuando gli effetti disastrosamente perversi previsti da Ioppolo?
Se così fosse, cambiare lo strumento servirebbe a nulla.
Se così non fosse e si volesse anche cambiare il sistema di gestione del potere che governa lo strumento monetario, allora cambiarlo non è indispensabile. La nuova mano utilizzerà la stessa moneta con saggezza.
Da quanto ho capito, il “populista, rozzo, maleducato e giullare” Grillo sostiene esattamente questo:
L’obiettivo è proprio l’abbattimento di quel “Pensiero unico in economia” sostenuto dagli accademici economisti.

Il sistema di potere prima dello strumento.

Se si riesce con l’Europa, l’€uro non sarà più un problema.
Se non si riesce, riportiamo la moneta a casa e, comunque, cambiamo il sistema da governo delle multinazionali della finanza a governo dello sviluppo dei popoli.
In entrambi i casi ci si riappropria della sovranità monetaria in senso vero e non puramente fittizio.

Meno demagogico, ma assolutamente corretto! 

Twitter @steal61