Come i Gattopardi: fuori dall’Euro perché nulla cambi

 

Le proposte degli economisti e dei partiti che predicano l’uscita dall’€uro servono solo a catturare il consenso degli scettici per imbrigliarlo sotto gli stessi potentati economici che ci hanno portato alla rovina

Prima di tutto sfatiamo un mito: i sette Nobel schierati con Salvini e Borghi sull’uscita dall’€uro: Non ci sono!

Scenari Economici (probabilmente non sopportando più di assistere inerme alla strumentalizzazione dell’articolo) specifica:

“Riassumiamo. Dei sette Nobel preferiti dai noeuro made in Padania, due sono morti e quindi non possiamo sapere cosa direbbero qui e ora. Quattro non parlano di uscita dei paesi periferici, tra cui l’Italia, ma di varie soluzioni per salvare l’euro o, se proprio non si riesce a farlo, propendono per una qualche forma di superamento controllato, magari attraverso l’uscita della Germania, come suggerisce Stiglitz.  Solo uno, Mirrlees, propone l’immediato eurexit, però ammette candidamente di non aver studiato la questione.”

Adesso possiamo entrare nel merito dell’argomento

PREMESSA:

Salvini (che ancora non ha capito cosa NON deve dire)

“I leghisti devono «andare in giro come i Testimoni dei Geova a fermare le persone una ad una illustrandole», contro l’euro «strumento di morte».” (fonte)

L’€uro, quindi, è uno strumento di morte

Di questa storia della moneta quale strumento del potere economico ne avevo accennato

Ora, se un ubriaco in macchina investe e uccide un passante, il suo avvocato cercherà di dimostrare che è stata la macchina a non rispondere ai comandi
Cercherà di spostare l’attenzione dal conducente, che in quel momento era ubriaco netto (il vero attore dell’azione) alla macchina (lo strumento) affinché l’ubriaco torni in libertà, magari continuando a investire passanti.

Mi chiedo, perché i “no€uro” continuano a mettere in mostra solo la mano che dice “Basta €”, se l’€uro è solo lo strumento?

Cosa c’è nell’altra mano nascosta dietro la schiena?

Staranno facendo gli avvocati difensori dell’ubriaco?

1. Critiche e contraddizioni

1.1 Gli Economisti

Fiorenzo Fraioli, di Alberto Bagnai scrive:

“Tuttavia, che settori della classe dominante possano, tra qualche tempo, giocare la “carta Bagnai”, è lo stesso Alberto a dircelo. Rispondendo sul suo blog a ominonero che chiede “Come persuadere la classe politica facendole considerare questa proposta (il Manifesto di solidarietà europea – n.d.a.) come possibile ed auspicabile?”

Era Maggio 2013. E’ stata profezia?

 
 

Bagnai, il suo “Manifesto” e i “compagni di merende”

“Sollevazione” (il foglio on line di MLP) scrive su Bolkestein (uno dei firmatari del “Manifesto”)

Bolkestein era e resta un fervente liberista. Lo era ai tempi della famigerata  Direttiva 123, lo è adesso che ha sottoscritto il Manifesto di cui Bagnai va fiero. Anzi, per dirla tutta, oggi lo è a maggior ragione: Bolkestein propone sì di scardinare l’Euro ma proprio perché la moneta unica è d’impiccio al libero gioco delle leggi di mercato.

A maggior chiarimento, è degno di essere annotato un commento della stessa redazione di “Sollevazione” all’articolo:

“Massimo Sernesi dice che è sbagliato criticare Bolkestein perché anche lui propone l’uscita dall’euro dei PIIGS.
Ma Dio santo! Noi lo critichiamo perché è un liberista e lega la cacciata dei PIGGS a terapie liberiste, quindi a tutto vantaggio della Germania e dei paesi cosiddetti “core”. Come si fa a non capirlo?
Bolkestein è sì contro la moneta unica, ma negli interessi dell’imperialismo tedesco, quindi a spese dei popoli del Sud.

L’articolo di “Sollevazione”, è commentato nel rilancio che ne ha fatto Come Don Chisciotte .

Fra i pochi commenti inseriti (nessuno dei quali contesta “con contenuti” l’articolo stesso) Io sottoscriverei questo:

 

E passiamo a Nordvig (altro collega di Bagnai cofirmatario del Manifesto). Scrive Fiorenzo Fraioli:

“Uno dei firmatari del Manifesto è tale Jens Nordvig, classe 1974, Amministratore delegato di Nomura, banca d’investimento globale. Si tratta, per capirci, della stessa banca con la quale il Monte dei Paschi di Siena avrebbe stipulato un accordo segreto per truccare i conti.

Se Bolkestein e Nordvig sono accesi liberisti al servizio dei poteri bancari forti, perché non potrebbe esserlo anche Bagnai, visto che hanno sottoscritto lo stesso “Manifesto”?

E a questo punto, quale è la natura di questo Manifesto?

Altro “compagno di merende” del prof Bagnai è altro prof a noi italici ben noto: Claudio Borghi Aquilini

In rete della sua biografia si trova ben poco
Dal 1996 al 1998 è stato “Director e head of Italian Equity Trading per Merrill Lynch”
Dal Marzo 2001 al Gennaio 2009 “Managing Director e head of Italian Equity Product per Deutsche Bank Ag”

Curriculum breve ma da brivido!

Il Professore è stato accanito sostenitore dell’€uro, tanto che non più tardi del 20/05/2010 sosteneva che per la Grecia tornare alla Dracma sarebbe stato un dramma.

Appena da annotare che qualche giorno prima, il 2 maggio 2010, i paesi dell’Eurozona e il Fondo Monetario Internazionale avevano approvato un prestito di salvataggio per la Grecia da 110 miliardi di euro, subordinato alla realizzazione di severe misure di austerità.

In quello stesso articolo menziona, tra l’altro, problemi insormontabili, quali la gestione del debito.
Problema che oggi lo stesso Borghi ritiene assolutamente inesistente.

Wow! Non aveva studiato prima, ma adesso si?  Se studiasse ancora, cambierebbe di nuovo idea?

Certo sostiene di aver cambiato radicalmente le sue idee nel 2011

Ma … avrà veramente cambiato opinione o ha, anche lui, solo cambiato la strada per raggiungere lo stesso obiettivo?

Perché anche Bagnai si espone pubblicamente solo dal luglio 2011 (“Lo spettro del 1992”, pubblicato su “lavoce.info” il 26 luglio 2011).

Chi ha convertito chi?

E poi c’è Berlusconi

Che c’entra Berlusconi? Il nostro prof Borghi è spesso intervenuto su questioni non propriamente economiche, in favore di Berlusconi.

Il 3 Giugno 2010 il prof. Borghi si sperticava in una improbabile difesa di Berlusconi nella bagarre sulla “presunta” evasione fiscale:

(Ah, già … Berlusconi è stato poi condannato perché l’evasione fiscale non era proprio una leggenda)

E poi ancora il 25 Febbraio 2012 a proposito della prescrizione non sinonimo di colpevolezza (certo, ma neppure di innocenza. Uno statista – come Berlusconi dice di essere – avrebbe dovuto rinunciare alla prescrizione affinché nessuna ombra permanesse, ma tant’è)

Roba vecchia? Neanche tanto

A quanto pare i rapporti fra Borghi e Berlusconi non sono solo di ammirazione se qualcuno riporta che Salvini avrebbe detto:

“Ho sentito Borghi. Mi ha detto che è andato a pranzo con Berlusconi, Ghedini e qualcun altro. Volevano farsi spiegare come si esce dall”euro…”.

Sulle critiche dei suoi colleghi economisti che riguardano il merito di quanto asserito da Bagnai c’è, ovviamente, da obiettare che possano essere suggerite da teorie di base diverse, per cui mi limito a riportarne le conclusioni e il riferimento alle fonti per eventuali approfondimenti:

“Il vero punto è che più che un economista è un econometrico, e che quando sembra parlare di economia politica in realtà sta ragionando di politica economica (e a volte anche poco economica).
Secondo me, e sperando che Bagnai non mi riversi addosso una pletora dei suoi dotti e creativi improperi (questa abilità e le conoscenze teorico-musicali me lo rendono in realtà simpatico), l’analisi che Bagnai svolge sconta alcune debolezze (o astuzie): 1) retoriche 2) teoriche 3) metodologiche e 4) epistemologiche.”
(Leonardo di IHC)

“Bagnai mi definisce criminale per questa mia posizione evidentemente perché non ha argomenti per contrastare questo punto di vista.
Quanto a Borghi sostiene che l’alto tasso di disoccupazione sarebbe un antidoto alla crescita dell’inflazione. Come dire che se usciamo dall’euro, ad esempio passando dall’attuale 10% di disoccupazione al 20% , forse non avremo inflazione. Alla faccia dei disoccupati!”
(Antonio Borghesi)

Ma ciò che mi interessa è focalizzare sulle critiche di coloro i quali sono davvero e senza ombra di dubbio su posizioni antieuriste-anticapitalistiche (termine ormai arcaico e desueto per indicare i potentati economici)

Ars Longa su Bagnai scrive:

La crisi non è con tutta evidenza frutto dell’Euro, semmai l’Euro – nato male, se non malissimo – con le sue debolezze e squilibri ha dato una bella mano alla crisi. Semplicemente Bagnai per starsene davanti alla telecamera è costretto a semplificare sino al grottesco. Questa necessità semplificatoria alla fin fine riduce la “divulgazione seria” che Bagnai si vanta di diffondere, ad una macchietta.
Ma la macchietta funziona. Schiere di adoranti fan accolgono questo verbo come i malati di peste sussultavano di piacere vedendo arrivare il medico con le mignatte. Ma come il medico del Seicento che non aveva alcuna idea di quali fossero le cause della peste, Bagnai si accanisce sul bubbone scoppiato sulla pelle del malato. Applica il salasso e via.
Sarebbe infatti difficile per un economista di provincia spiegare le noiose cause sistemiche della crisi che stiamo attraversando. Già è difficile su un blog figuriamoci in televisione. Recentemente è apparso nelle librerie un libro di David Harvey, dal titolo “L’enigma del capitale”. Un libro affascinante che – con grande semplicità – fornisce una spiegazione della crisi che stiamo attraversando. E siccome Harvey – povero lui – ha insegnato ovunque meno che a Pescara a differenza di Bagnai fa un lavoro serio. Non deve andare in televisione, non deve cercare di vendere i suoi libri mettendo la copertina al posto della foto nel profilo di Twitter. Provate ad indovinare quante volte Harvey in 309 pagine di analisi nomina l’Euro? Neanche una volta. Ed una ragione c’è: Harvey fa una analisi sistemica, Bagnai va in televisione. Scegliete voi.”  

Ma è MPL ad essere più duro tramite il suo foglio in rete (Sollevazione)
Dell’MPL, Fiorenzo Fraioli scrive:

“MPL ha conosciuto Alberto Bagnai nell’ottobre del 2011, allorché venne invitato ad un convegno dal titolo “Fuori dall’euro fuori dal debito”. Era (le date sono importanti) la fine di ottobre del 2011. Ora, se andate sul blog di Bagnai, potete verificare che il suo primo post risale al 23 novembre 2011 (I “salvataggi” che non ci salveranno). Nel post Bagnai fa riferimento ad un suo articolo precedente, pubblicato su lavoce.info, del 26 luglio 2011 (LO SPETTRO DEL 1992), seguito da un intervento sul Manifesto (L’uscita dall’euro prossima ventura) datato 22 agosto 2011. Tutto ciò per dire che, se è vero che Bagnai si espone pubblicamente, da due anni, in una critica serrata dell’euro, è anche vero che esisteva già una forza politica, che è l’MPL, che si trovava su quelle stesse posizioni. Di più: MPL portava avanti, da molti anni, una critica asprissima agli assetti del capitalismo italiano, europeo e anglo-americano.

Ciò detto, non mi tacciate MPL come “PUD€” che m’arrabbio.

Quindi MPL ben prima di Bagnai criticava l’€uro quale strumento di un capitalismo congiunto italiano, europeo e anglo-americano

Leggiamo:

“Una tesi recentemente sostenuta non solo da W. Munchau ma niente-poco-di-meno-che da George Soros. Così forse ci spieghiamo come mai, con la scusa di farla finita col “complottismo”, Bagnai sia giunto, il 13 maggio scorso, in soccorso di Soros, secondo il Nostro per niente colpevole per aver affondato la lira nel 1992. Giungere a fare l’avvocato d’ufficio di Soros, assolvendolo dal ruolo di criminale stregone della finanza predatoria globale – inopinatamente scaricandone tutte le colpe sui governanti italiani quando tutti conosciamo con quali e quante invettive ha maltrattato chiunque osasse fare della “casta” il nemico principale -, è un fatto gravissimo, che la dice lunga sul dove Bagnai sia andato a parare.”

Il riferimento a “l’avvocato di Soros” è dovuto a un articolo in cui Bagnai spiegava che Soros non è cattivo. È solo uno speculatore e la speculazione è una normale attività economica. La menzione della funzione dell’avvocato all’inizio di questo post NON è casuale. Per quanto riguarda la gravità della difesa di Soros, se non ne avete mai sentito parlare, vi prego di avere la pazienza di andare avanti. Accennerò alle figure di Soros e di Rothschild

E ancora:

“Questo, tra l’altro, volevo dire, col mio articolo che tante polemiche sta suscitando:  non ci si può fidare di qualcuno che pensa di poter fare a meno di una teoria economica generale, che pensa di stare al di sopra delle classi sociali. Volevo dire che una simile posizione cela un avventurismo che poteva andare in tutte le direzioni, uno che avrebbe potuto mettersi al servizio del primo padrone.
Per quanto ad alcuni non entri in zucca, la teoria economica implicita del Bagnai sovranista anti-euro di ieri è la stessa di quello di unionista e pro-euro di oggi, quello che certi suoi estimatori considerano un inconcepibile “tradimento” è, per quanto clamoroso e gravissimo politicamente, un salto della quaglia, un riposizionamento, più a destra, nello stesso campo.”

E non contento:

Restammo perplessi quando Bagnai, nel dicembre scorso, mentre il governo Monti se ne stava andando, ci disse che forse occorreva siglare un nuovo “Patto Ribbentrop-Molotov”. Considerammo lì per lì una cazzata l’idea che si dovesse fare un’alleanza coi berluscones in funzione non solo anti-piddina ma anti-grillina. Adesso è chiaro cosa realmente bolliva nella pentola mentale del Nostro.

Questi riportati, sono estratti da un articolo proposto da Sollevazione 

Ma quindi il tweet che ho inserito più avanti (riferito ad azioni di disturbo in campagna elettorale nei confronti del Movimento di Grillo) ha radici lontane? Chi lo avrebbe mai detto?

Torna lo spettro di Soros e Rothschild, quindi:

Quindi due economisti politici o, meglio,  politicizzati.

Ovviamente è puramente marginale il fatto che lo stato in cui siamo è stato determinato dai “tecnici economisti”, a partire da Andreatta, per proseguire con Ciampi, Amato, Carli, Dini, Draghi, Prodi, Monti.

Ciascuno con una ricetta miracolosa.

Adesso ne abbiamo altri che propongono le ricette miracolose. Le loro omissioni, però, mi inducono a pensare che
a) non è vero che la hanno
b) è miracolosa solo per gli stessi gruppi di potere

Dei due, infatti, uno (Bagnai) ha la ricetta in tasca dopo aver esultato per la costituzione dell’€uro e lustrato le scarpe a Romano Prodi (Prolusione a Lisbona in un incontro presieduto da Romano Prodi — 9-13 settembre 2002. Per chi vuole cimentarsi nella lettura del panegirico dell’€uro declamato da Bagnai 1). È strano che Bagnai definisca Prodi quasi come fosse un criminale quando lui stesso era al suo servizio.

La ricetta sta nel suo “Manifesto” sottoscritto da noti liberisti legati ai potentati economici.

L’altro – anch’egli “folgorato sulla via di Damasco” niente di meno che dal cennato Bagnai, dopo aver trascorso la sua breve vita curriculare a inneggiare all’€uro e legato a Berlusconi – è adesso alfiere onniscente dell’€uro exit (ma avrà studiato abbastanza o fra un anno, con umiltà, ci spiegherà che aveva sbagliato e cambiare idea è lecito?).

Non secondario è che anche Berlusconi, all’incirca nello stesso periodo del prof Borghi, si converta alla fede dell’uscita dall’€uro dopo averne sostenuto con forza la validità ed aver sottoscritto qualsiasi trattato europeo che ci incaprettasse.

Chi crede che Berlusconi possa pensare di uscire dall’€uro per fare il bene del popolo, piuttosto che delle sue aziende e dei suoi patrimoni, alzi la mano (… e si penta di averlo pensato)

 

1.2 I Partiti – e la politica

Il punto di vista strettamente politico forse ci dà ulteriori elementi

Non c’è dubbio che PD e Scelta Civica siano i partiti più europeisti e pro €uro del nostro panorama politico.

Non è strano che non ci sia Lega e Fratelli d’Italia, nel loro mirino?

A quanto pare la loro unica paura proviene dal Movimento 5 Stelle
Mario Mauro (Scelta Civica):

Se il secondo partito sarà quello di Grillo, l’Italicum salta – spiega l’ex ministro della Difesa durante la trasmissione Agorà su Rai3 -. Lo dico da tempi non sospetti: quando hai una realtà tripolare e fai una legge dove alla fine si rimane in due, significa che uno lo si vuol far fuori. Ma mentre tutti pensavano che quella legge potesse servire per far fuori Grillo, adesso farebbe fuori Berlusconi e i conti non tornano

Accidenti e se dovesse arrivare primo, cosa salta? Ah, ma … se invece vince la Lega, sapete se ha rilasciato dichiarazioni? No! Forse perché non cambia nulla

Qualcuno ha sentito o letto dichiarazioni PD circa timori di affermazione di Lega e Fratelli d’Italia?
No! Il target è abbattere il Movimento 5 Stelle

Ma … epperò è strano

Nessuno dei partiti pro €uro attacca la Lega o Fratelli d’Italia che SEMBRANO essere il nemico pubblico numero uno dell’€uro

Tutti attaccano il Movimento 5 Stelle che PARREBBE avere la posizione più morbida: Fuori il governo delle banche!

Ma in effetti non esiste contraddizione. Lega e Fratelli d’Italia quando è stato il loro momento hanno fatto il loro dovere, votando anch’essi ogni porcata che le lobby finanziarie sottoponevano 

In buona sostanza, dopo quella operata da Gesù Cristo oltre 2000 anni fa, questa sembra essere la più grande conversione di massa della storia.

Ma conversione a cosa?

Anche i festeggiamenti per l’alleanza con il Front National di Marine Le Pen ne sono testimonianza.

Perché? Perché la Sig.ra Le Pen non ci pensa proprio ad uscire dall’€uro (come vogliono farci credere gli ineffabili amici italiani)

Il programma del Front National prevede un “Progressivo dissolvimento dell’€uro”, previo asse Franco Tedesco, consentendo ai Paesi membri di poterne uscire (il programma, complesso e articolato, è sul sito del Front National)

Tradotto in termini comprensibili significa che la Sig.ta Le Pen aspira ad un asse Franco-Tedesco che gestisca l’Europa. Man mano che i Paesi membri non reggono il passo, vadano a morire fuori dall’Unione perché lei non ne sopporterebbe il puzzo. Fino a quel momento, gli alleati sono liberi di fare gli zerbini lungo il corridoio Franco-Tedesco.

E i Professori? Stessa linea, ovviamente. Plaudono all’accordo con Marine Le Pen e pongono come obiettivo, la disfatta del Movimento 5 Stelle che, comunque, come abbiamo visto prima è un pallino fisso del prof. Bagnai (chiedo scusa per la terminologia usata dal Professore. Pare che sia tipicamente sua):

2. Riflessioni

Quindi l’unico settore politico che dice “Fuori il governo delle Banche” ha tutti contro, ma proprio tutti inclusi i falsi €urocontro (Lega e Fratelli d’Italia)

Vogliamo vedere il perché?

Ci viene incontro un articolo di Antonella Randazzo:

Un lungo articolo di cui riporto qui solo una parte:

“ Nel giugno 1992 si insediò il governo di Giuliano Amato. Si trattava di un personaggio in armonia con gli speculatori che ambivano ad appropriarsi dell’Italia. Infatti, Amato, per iniziare le privatizzazioni, si affrettò a consultare il centro del potere finanziario internazionale: le tre grandi banche di Wall Street, Merrill Lynch, Goldman Sachs e Salomon Brothers. (toh guarda caso. Le stesse Banche da cui provengono gli “illustri luminari” che insieme a Bagnai e a Borghi hanno scritto e sottoscritto il “Manifesto” Per Merril Lynch Borghi ha pure lavorato. Casualità! ndr)

Appena salito al potere, Amato trasformò gli Enti statali in Società per Azioni, valendosi del decreto Legge 386/1991, in modo tale che l’élite finanziaria li potesse controllare, e in seguito rilevare.
L’inizio fu concertato dal Fondo Monetario Internazionale, che, come aveva fatto in altri paesi, voleva privatizzare selvaggiamente e svalutare la nostra moneta, per agevolare il dominio economico-finanziario dell’élite. L’incarico di far crollare l’economia italiana venne dato a George Soros, un cittadino americano che tramite informazioni ricevute dai Rothschild, con la complicità di alcune autorità italiane, riuscì a far crollare la nostra moneta e le azioni di molte aziende italiane.
Soros ebbe l’incarico, da parte dei banchieri anglo-americani, di attuare una serie di speculazioni, efficaci grazie alle informazioni che egli riceveva dall’élite finanziaria. Egli fece attacchi speculativi degli hedge funds per far crollare la lira. A causa di questi attacchi, il 5 novembre del 1993 la lira perse il 30% del suo valore, e anche negli anni successivi subì svalutazioni.

Le reti della Banca Rothschild, attraverso il direttore Richard Katz, misero le mani sull’Eni, che venne svenduta. Il gruppo Rothschild ebbe un ruolo preminente anche sulle altre privatizzazioni, compresa quella della Banca d’Italia. C’erano stretti legami fra il Quantum Fund di George Soros e i Rothschild. Ma anche numerosi altri membri dell’élite finanziaria anglo-americana, come Alfred Hartmann e Georges C. Karlweis, furono coinvolti nei processi di privatizzazione delle aziende e della Banca d’Italia.
La Rothschild Italia Spa, filiale di Milano della Rothschild & Sons di Londra, venne creata nel 1989, sotto la direzione di Richard Katz. Quest’ultimo diventò direttore del Quantum Fund di Soros nel periodo delle speculazioni a danno della lira. Soros era stato incaricato dai Rothschild di attuare una serie di speculazioni contro la sterlina, il marco e la lira, per destabilizzare il sistema Monetario Europeo. Sempre per conto degli stessi committenti, egli fece diverse speculazioni contro le monete di alcuni paesi asiatici, come l’Indonesia e la Malesia. Dopo la distruzione finanziaria dell’Europa e dell’Asia, Soros venne incaricato di creare una rete per la diffusione degli stupefacenti in Europa.

In seguito, i Rothschild, fedeli al loro modo di fare, cercarono di far cadere la responsabilità del crollo economico italiano su qualcun altro. Attraverso una serie di articoli pubblicati sul Financial Times, accusarono la Germania, sostenendo che la Bundesbank aveva attuato operazioni di aggiotaggio contro la lira. L’accusa non reggeva, perché i vantaggi del crollo della lira e della svendita delle imprese italiane andarono agli anglo-americani.  La privatizzazione è stata un saccheggio, che ancora continua. Spiega Paolo Raimondi, del Movimento Solidarietà:

“Abbiamo avuto anni di privatizzazione, saccheggio dell’economia produttiva e l’esplosione della bolla della finanza derivata. Questa stessa strategia di destabilizzazione riparte oggi, quando l’Europa continentale viene nuovamente attratta, anche se non come promotrice e con prospettive ancora da definire, nel grande progetto di infrastrutture di base del Ponte di Sviluppo Eurasiatico”

Nel periodo cui fa riferimento Antonella Randazzo in Italia avevamo la nostra moneta sovrana, la Lira, non l’€uro

Ma essendo già in mano ai Rothschild, ai Soros e compagni, cominciava già la fase capestro.

C’è qualcuno disposto a credere che Rothschild, Soros & Co. si siano adesso ritirati a vita privata e non abbiano più camerieri (siano essi politici o economisti) a disposizione?

Se si, … vi prego di leggere la difesa che il prof Bagnai fa delle metodologie finanziarie di Soros:   ed è facile capire che l’ineffabile prof ha – quanto meno – rapporti di profonda ammirazione verso l’alta finanza speculatrice.

Ma non è quella che ci sta strozzando perché gestisce l’€uro dal quale il prof vuole che usciamo?

Si riferisce a questo Emiliano Brancaccio quando scrive :

 “Tuttavia anche i sostenitori dell’uscita commettono spesso errori e omissioni. Alcuni, per esempio, glissano su un altro aspetto cruciale sottolineato dal «monito degli economisti»: esistono modalità alternative di gestione di una eventuale uscita dall’euro, ognuna delle quali avrebbe ricadute molto diverse sui diversi gruppi sociali coinvolti. Una prova di ciò sta nel fatto che sta guadagnando consensi quella che ho definito una modalità gattopardesca di gestione della crisi, in base alla quale si sarebbe disposti a cambiare tutto, persino la moneta unica, pur di non mettere in discussione le politiche liberiste e di austerity degli ultimi anni, nonostante le sperequazioni e i tracolli occupazionali che hanno provocato.
Il fatto che l’oltranzismo pro-euro sia diffuso soprattutto tra gli eredi del movimento operaio novecentesco implica automaticamente che una uscita gattopardesca dalla moneta unica sia oggi l’eventualità più probabile. Si tratta di un cortocircuito funesto, ed è difficile dire ci si sia ancora tempo e modo per cercare di spezzarlo.” ?

Credo proprio di si, visto che ne ha “amabilmente” discusso con lo stesso Bagnai

Pro €uro e €uro exit perseguono lo stesso fine: L’egemonia di quelle lobby finanziarie che ci hanno ridotto allo stremo per accumulare e concentrare ricchezze nelle mani di pochi.

Siamo proprio nella fase del “cortocircuito funesto” di cui parla Brancaccio. Oltranzisti pro €uro e oltranzisti no €uro insieme per difendere le lobbies economiche che ci affossano dall’inizio  anni ‘80

“Il M5S cosa c’entra in tutto questo? E’ qui che probabilmente ci andiamo a ricollegare all’inizio dell’articolo, ossia ai frettolosi incontri con Obama, etc, etc, etc. A Febbraio nessuno poteva aspettarsi un successo così incredibile del M5S, tanto da non fare impegnare il Pd in una vera e propria campagna elettorale. Difatti cos’è successo? In poche ore è stato creato un Governo con a capo Enrico Letta. Lo stesso Letta che, come Monti del precedente governo, è “membro del comitato europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller” (fonte).

Tra poco ci saranno le elezioni europee, con l’Europa che sta sfuggendo di mano agli americani e agli stessi tedeschi, nonostante ci tengano legati al guinzaglio del debito. E se dovesse vincere il M5S? Il Movimento di Grillo ha sempre parlato del famoso tema della nazionalizzazione delle banche e della sovranità monetaria. Questo farebbe scoppiare una bomba in mano alle grandi potenze e, probabilmente, si vedrebbero crollare i domini che le stesse potenze hanno su di noi. Ne gioverebbero i cittadini, ma le banche? Viene in conclusione da pensare che il vero motivo di queste citate visite di rappresentanza avessero dunque solo il comune obbiettivo di non lasciare che l’Europa finisca nelle mani di forze politiche come il Movimento 5 Stelle.”
http://controcorrenzi.altervista.org/blog/gli-spaventosi-intrecci-di-renzi-e-la-paura-chiamata-m5s/?doing_wp_cron=1397334521.6316530704498291015625

Senza alcun dubbio mi sento di riaffermare che le proposte degli economisti e dei partiti che predicano l’uscita dall’€uro servono solo a catturare il consenso degli scettici per imbrigliarlo sotto gli stessi potentati economici che ci hanno portato alla rovina

AGGIORNAMENTO 17/04/2014

Non aggiungo commenti a queste conversazioni Twitter

 
 

€exit gestita dalle banche e dagli speculatori

La lunga conversazione con alcuni sostenitori “no€uro” da cui si evince che gli va benissimo che dall’€uro si esca dall’estrema destra capitalista e liberista. Le preoccupazioni  di Brancaccio e di tutti gli altri segnalate nel post sono confermate: Il pensiero liberistico-capitalistico al servizio dei potentati economici si diffonde rapidamente
 

Questo o quello per me pari son

Qui non si commenta neppure

La ciliegina sulla torta

Questa merita di essere incorniciata

1 Il documento era all’indirizzo w3.uniroma1.it/econometria/EUmodel/EMUrecovery.pdf, ma il dominio w3.uniroma1.it non pare esistere più. Inserisco, quindi, il documento che era stato scaricato.