Incontro PD (Renzi)-Movimento 5 Stelle. Secondo me …

Situazione complicata e tutta in salita.

Il M5S doveva avviare la discussione su argomento obbligato e quindi ben noto e sul quale il PD (Renzi) poteva ben prepararsi.
Renzi sapeva dall’inizio che avrebbe partecipato. In realtà non si sarebbe persa l’occasione per niente al mondo.
Fingere di snobbare avrebbe dovuto mettere il M5S sotto pressione psicologica
Discussione twitter del 17 Giugno. Sono un veggente o era così scontato da essere desolatamente prevedibile?
Aveva altri due vantaggi:
1) “orientare il gioco” dopo l’avvio su argomento obbligato (e quindi ben noto) portandolo su terreno favorevole. Utilizzando le stesse parole di Toninelli ha tentato di rivoltargliele contro.
2) aver avuto tempo e occasione di predisporre scena e comparse (l’on. Moretti era presente praticamente solo per far si che a Renzi “sovvenisse” la questione delle preferenze, ad esempio. Tentando di mettere Di Maio in soggezione con il “carico di preferenze”)
Per finire, avendo avviato la discussione i 5S, Renzi contava di tirare le conclusioni e terminare l’incontro a suo favore.
Toninelli ha saputo tenere a freno il suo essere “mitraglietta”.
Dal punto di vista tecnico a Toninelli sono in pochi a poter tener testa, ma le sue “sventagliate” a volte diventano poco comprensibili
Di Maio ha mantenuto la calma nonostante tutto.Ha tolto a Renzi la scena finale concludendo, di fatto, lui.

Ha fatto comprendere che per i 5S la presenza di Renzi era ininfluente (se deve andare vada. C’è il resto della delegazione). Per i 5 Stelle la cosa fondamentale era presentare la Legge elettorale costruita con i cittadini. Lo avrebbero fatto, con o senza Renzi, con chiunque fosse legittimato.

Tra l’altro, mi gioco la testa sul fatto che Renzi non avesse, in realtà alcun “impegno internazionale fra … 5 minuti”. E’ stato il goffo tentativo per chiudere la discussione dopo averne tirato LE SUE conclusioni (a risentirle, fuorvianti rispetto alla discussione stessa).

La prova evidente dell’inesistenza di “impegni internazionali” è la sua permanenza al tavolo ben oltre i cinque minuti cui aveva fatto riferimento prima. La sua permanenza, tra l’altro, ha reso lampante che il vero partito padronale è ormai il PD. Senza Renzi, nessuno della delegazione PD aveva legittimazione alcuna.
Viene dimostrato che il PD è Renzi, il Movimento 5 Stelle non è solo Grillo e Casaleggio.

Anche sulla questione delle riforme Costituzionali (l’altra trappola preparata da Renzi), Di Maio ha ben evidenziato la strumentalità della proposta.

Aver perso l’occasione della scena finale, tra l’altro, lo ha innervosito. Si è lasciato andare a battute da osteria assolutamente fuori luogo accennando alle “ammucchiate” con sottintesi e doppi sensi neanche tanto velati.

Secondo me la partita è finita pari e patta, il che, considerato lo svantaggio e le aspettative di alcuni e le preoccupazioni di altri (fra cui io), significa solo un “RAGAZZI SIETE STATI DAVVERO BRAVI!”