Caro Di Battista, sei uno sciocco

di battista

L’intervento di Alessandro Di Battista sul blog di Grillo ha provocato la levata di scudi quasi unanime: con i terroristi non si tratta. Ok, ma dove lo ha detto Di Battista che occorre trattare con i terroristi?

In due passaggi è estremamente chiaro:

Al punto 2 scrive:

L’Italia, ora che ne ha le possibilità, dovrebbe spingere affinché la UE promuova una conferenza di pace mondiale sul Medio Oriente alla quale partecipino i paesi dell’ALBA, della Lega araba, l’Iran, inserito stupidamente da Bush nell’asse del male e soprattutto la Russia un attore fondamentale che l’UE intende delegittimare andando contro i propri interessi per obbedire a Washington e sottoscrivere il TTIP il prima possibile.

Quindi, questo è inequivocabilmente il tavolo di trattativa. Questi i soggetti che dovrebbero, a suo parere, farne parte.

Poi scrive al punto 6 (con la frase incriminata):

Dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione. Questo è un punto complesso ma decisivo. Nell’era dei droni e del totale squilibrio degli armamenti il terrorismo, purtroppo, è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella. E’ triste ma è una realtà. Se a bombardare il mio villaggio è un aereo telecomandato a distanza io ho una sola strada per difendermi a parte le tecniche nonviolente che sono le migliori: caricarmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una metropolitana. Non sto ne giustificando né approvando, lungi da me. Sto provando a capire. Per la sua natura di soggetto che risponde ad un’azione violenta subita il terrorista non lo sconfiggi mandando più droni, ma elevandolo ad interlocutore. Compito difficile ma necessario, altrimenti non si farà altro che far crescere il fenomeno

E qui vengono le note dolenti.

Caro Di Battista, è evidente che per capire occorrerebbe chiedergli cosa vogliono, ma … proprio qui sta il punto.

C’è chi lo sa e non gradisce affatto che qualcuno lo chieda agli interessati.

Da decenni combattiamo il terrorismo bombardando e fornendo armi a fazioni concorrenti, abbiamo attenuato o accentuato il fenomeno?

E allora, a chi serve tutto questo?

Correttamente lo esprimi al primo punto:

Innanzitutto occorre mettere in discussione, una volta per tutte, la leadership nordamericana. Gli USA non ne hanno azzeccata una in Medio Oriente. Hanno portato morte, instabilità e povertà. Hanno dichiarato guerra al terrorismo e il risultato che hanno ottenuto è stato il moltiplicarsi del fenomeno stesso. A Roma, nel 2003, manifestammo contro l’intervento militare italiano in Iraq. Uno degli slogan era “se uccidi un terrorista ne nascono altri 100”. Siamo stati profeti anche se non ci voleva un genio per capirlo.

Di Battista, puoi anche aver ragione, ma sei matto? Osare puntare il dito verso gli USA dallo stato colonia che siamo (da oggi in poi non mi riferirò più all’Italia come Stato – con la lettera maiuscola – o come Paese – in qualunque sua forma. Siamo una colonia ed è bene prenderne atto).

Torniamo alla questione. L’ISI o ISIL, o ISIS o, come definito in lingua araba, Daash.

Eccellente definizione è stata data da Gary Brecher: “È come un fluido. Se sottoposto a pressione, si sposta verso un vuoto da riempire”.

È, infatti, lo stesso gruppo armato che si sposta dalla Siria all’Iraq. Quando sta in Iraq è un gruppo terroristico e tremendamente violento, quando è Siria è un gruppo patriottico che preme per la libertà, pur mantenendo gli stessi canoni di animalesca violenza.

Bizzarro, vero?

Il “capo” dell’ISIS, Abu Bakr al-Baghdadi, si è da poco autodefinito il Califfo Ibrahim, ma nella sua “auto-proclamazione” diffusa a mezzo internet, anche gli stessi sunniti fiutano la montatura.

Nicola Melis lo definisce “un califfo da carnevale”, anche sulla scorta dei dubbi avanzati dal celebre predicatore (sunnita) egiziano Yusuf al-Qaradawi, vicino ai Fratelli musulmani.

Si aggiunga che il Senatore USA John McCain pare avere qualche rapporto con gli ambienti PatriotiTerroristiASecondoDaDoveLiGuardi

Anzi nel leggere l’articolo indicato qui sopra, delle due una: o il Senatore McCain è coinvolto in ogni “primavera”, oppure porta sfiga!

Ma per non andare lontani, vogliamo parlare dell’Ucraina?

Li, i patrioti sono nazisti. Gli stessi nazisti che altrove fanno schifo quanto Hitler, secondo la visione USA (e quindi UE, con in testa l’Italia) in Ucraina sono l’emblema dell’aspirazione alla libertà

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Ulteriori dettagli sul retroterra culturale dei “patrioti” Ucraini ce li fornisce “L’Antidiplomatico” dove … toh, guarda, ancora il Sen McCain

Adesso l’ideona, la genialata: “Armiamo i Curdi per contrastare l’ISIS”.

Ma… i Curdi non erano parte di quel PKK definito terrorista. Il cui capo Ocalan marcisce ancora in una galera turca?

Ah, già. Ripercorrendo i passi di Yasser Arafat (terrorista, poi nobel per la pace 1994) Ocalan è in corsa per il nobel per la pace 2014.

In buona sostanza, prendiamo atto che il crinale fra terrorista e martire per la pace è stabilito, di volta in volta, dagli interessi USA!

A noi resta di stare a cuccia o di applaudire senza la necessità che ci venga comandato. Sono decenni che siamo stati addestrati per questo e quindi dobbiamo saperlo da noi.

Allora, Di Battista. Sei sempre convinto che in Italia si possa impunemente puntare il dito verso gli USA?

In Italia?

Con un Ministro degli esteri che già da tempi non sospetti partecipava a incontri segreti con Ufficiali Politici CIA?

Con una situazione in cui per gli USA centro destra o centro sinistra non fa alcuna differenza, in quanto il programma lo scrivono in Ambasciata ed è uguale per entrambi?

Con il capo della “sinistra”, Renzi grande amico del teorico neocon USA Michael Ledeen?

Con Ignazio La Russa “our champion in the Italian interagency”?

Dai, Di Battista. Non fare lo sciocco. Non ti consentiranno mai di parlar male del padrone.