Matteo Renzi e la giustizia portafortuna

Matteo Renzi con il gelato. È la magistratura a portargli fortuna?

Matteo Renzi e la sua “cerchia ristretta” sono persone fortunate. E la magistratura pare essere lo strumento prediletto. Dalle primarie che lo incoronarono candidato sindaco di Firenze alla vittoria elettorale. E la storia dei fratelli Manzione è il corollario del teorema.

Dalle notizie delle ultime ore, si apprende che sia Matteo Richetti (PD), sia Stefano Bonaccini (PD) sono indagati.

Entrambi in corsa alle primarie per la “nomination” a candidato Presidente della Regione Emilia Romagna del dopo Errani (PD, anch’esso indagato).

Il primo, Matteo Richetti, si è candidato contro il volere di Matteo Renzi (da amici a nemici, quindi) e – per la valenza, anche e sopratutto mediatica – probabilmente aveva più possibilità di Bonaccini (che, invece, è l’uomo dell’apparato di Matteo Renzi)  di vincere le primarie.

Questo lo “status quo ante” il massiccio intervento della magistratura.

Le reazioni dell’immediato dopo divergono. Mentre Richetti si ritira dalle primarie (su pressioni di Roma, secondo le prime indiscrezioni smentite dopo alcune ore), Bonaccini tutt’altro.

L’apparato PD brinda alla eliminazione coatta di Richetti, mentre Bonaccini cambia l’immagine del suo profilo Facebook, da “firma per Bonaccini Presidente” (slogan per le primarie) allo slogan elettorale “Il futuro cambia, cambiamo il futuro – Stefano Bonaccini Presidente“.

Fino al momento in cui sto scrivendo questo articolo, quindi, Bonaccini rimane il candidato PD alla Presidenza della Regione Emilia Romagna. Il candidato di Matteo Renzi e dell’apparato PD.

È scavare nella mia anima complottista sostenere che la vicenda mi puzza (e molto)?

Se dovesse essere un risveglio della magistratura, c’è solo da ringraziare Dio e la Madonna prendendo in mano il Rosario, ma se è una faida interna il ragionamento cambia.

Mantre al primo viene imposto il ritiro (addirittura prima  – aveva rifiutato “l’invito”), per Bonaccini non pare ci siano ripensamenti – fino a questo momento – quindi, il “braccio di ferro” lo vincerebbe Matteo Renzi.

Matteo Renzi che è già stato baciato dalla “fortuna giudiziaria” in occasione delle primarie per la sindacatura di Firenze1.

Renzi era Presidente della Provincia di Firenze, un Ente secondario e che non offre la visibilità che per Matteo Renzi è l’ossigeno.

Si apre l’opportunità delle elezioni comunali di Firenze cui Matteo Renzi aspira.

Ma l’esito non è certo. Graziano Cioni (assessore della giunta Domenici (sempre PD. Anzi con tutta la storia dal PCI in poi alle spalle) è un avversario temibile, Anzi, a dirla tutta, con Matteo Renzi non c’è proprio partita.

La somma fortuna di Matteo Renzi consiste in un intervento della magistratura che, a causa di un presunto illecito edilizio, manda in galera Domenici e mette fuori gioco il “corrotto” Cioni.

Matteo Renzi ci metterà del suo, già che c’è. Dimenticando che da Presidente della Provincia aveva anche lui sottoscritto la medesima convenzione (anche se poi, molto opportunamente se ne sfilò come un’anguilla), testimonia contro Domenici e la sua giunta circa la illiceità di quella convenzione.

Domenici si dichiara innocente, si incatena, ma … nulla da fare.

Tutto lo schieramento De Benedetti si mette all’opera. Repubblica martella quotidianamente sulla colpevolezza degli imputati, non mancando di sottolineare che è Matteo Renzi “l’uomo della fortuna”.

Alle primarie Matteo Renzi correrà da solo. E, ovviamente, vince. È il sindaco designato dal PD.

Il PDL (immagino che non sia necessario ricordare che in Toscana il PDL è Denis Verdini, giusto?) gli oppone il portiere della nazionale di calcio Giovanni Galli.

Inaspettatamente, Matteo Renzi – che pure attraverso la Florence Multimedia (sulla quale Alessandro Maiorano ha molto da dire) era in campagna elettorale dal primo giorno del suo insediamento a Presidente della Provincia di Firenze – non vince al primo turno.

Con grave disappunto di Verdini, ovviamente, che provvede a “mollare”, insieme a tutto il PDL, Giovanni Galli.

Sulla vicenda, infatti, lo stesso Giovanni Galli si sfogherà col Fatto Quotidiano.

Matteo Renzi divenne sindaco di Firenze al secondo turno e il resto è storia recente, ma quella vicenda giudiziaria si chiuse solo nel marzo 2013

Non solo con una raffica di assoluzioni perché il fatto non sussiste, ma con la declaratoria della illegittimità dell’arresto di Domenici.

Ma anche il suo “cerchio magico” ha avuto grandi vantaggi dalla Dea Fortuna (assolutamente non bendata).

Avete presente la “vicenda della vigilessa” che, a dispetto dei rilievi della Corte dei Conti, Matteo Renzi volle a Palazzo Chigi quale Capo dell’Ufficio Legislativo (sulla competenza di un Capo dei Vigili Urbani quale Responsabile dell’Ufficio Legislativo di Palazzo Chigi, lascio alla libera interpretazione)?

Antonella Manzione, si chiama.

Anche li si intreccia una bella storia giudiziaria che vede protagonista anche il fratello magistrato.

Anche quella vicenda, dopo aver distrutto la vita politica delle persone coinvolte, si concluse con una raffica di assoluzioni.

Da “noitv.it

Secondo i giudici Massimo Mallegni, il padre Mario, l’ex assessore Alfredo Benedetti, e gli imprenditori Giuseppe Coluccini, Franco Fantechi e Marco Fantechi non hanno mai costituto un’associazione a delinquere per portare a termine delle illecite operazioni immobiliari per il proprio interesse e quello di imprenditori amici sfruttando i canali preferenziali in Comune. Con loro sono stati assolti anche tutti gli altri imputati fra cui l’ex dirigente all’urbanistica Dante Galli e il capo di gabinetto Adamo Bernardi, anche loro arrestati nel 2006.
Dopo 44 udienze e a distanza di sei anni da quel 31 gennaio quando Mallegni e gli altri finirono in carcere su ordine del procuratore capo di Lucca Giuseppe Quattrocchi e del sostituto Domenico Manzione, l’ex sindaco di Pietrasanta e tutti gli altri imputati hanno potuto sorridere.

Domenico Manzione è il fratello di Antonella Manzione

Per farla breve (la storia nei dettagli in due articoli de “ilgiornale.it”. Il primo del 25/03/2006 e il secondo del 20/04/2014):

Antonella Manzione (all’epoca Capo dei Vigili Urbani di Pietrasanta) denunciò, nel 2002, il sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni – che l’aveva cacciata – per molestie e mobbing.

Archiviata quella denuncia, nel 2006 il fratello di Antonella – Domenico Manzione – spiccò mandato di arresto per Massimo Mallegni per abusi edilizi.

Nel frattempo, nel 2003, Forte dei Marmi aveva indetto un concorso per funzionario dei VV.UU. e, ovviamente, Antonella Manzione partecipò.

Arrivò seconda, ma Forte dei Marmi – con “motivazioni surreali” – annulla la procedura concorsuale e attribuisce l’incarico ad Antonella Manzione.

Sarà il TAR a ripristinare la legalità e riassegnare il posto al legittimo vincitore del concorso.

Ma Antonella Manzione è una brava e tutti la vogliono, per cui, nel 2004 era  viceprocuratore onorario a Lucca (la stessa procura dove lavorava – come sostituto procuratore – il fratello Domenico e che aveva ordinato gli arresti del sindaco Mallegni e di tutti gli altri “criminali”).

Quasi dimenticavo!

Domenico Manzione, oltre che sostituto procuratore di Lucca era anche, in applicazione, sostituto Procuratore di Firenze.

Nel settembre del 2008, anche Giuseppe Quattrocchi – fino ad allora Procuratore Capo della Procura di Lucca – si insediò a capo della Procura fiorentina.

Perquisizioni e arresti di Leonardo Domenici e della sua giunta, scattarono a Novembre dello stesso anno.

L’anno successivo, nel 2009, Domenico Manzione verrà promosso e andrà a ricoprire l’incarico di Procuratore Capo ad Alba.

Antonella Manzione, poi, al seguito di Matteo Renzi sindaco, al Comune di Firenze ricoprirà gli incarichi di Capo dei Vigili Urbani e Direttore Generale del Comune (incarichi incompatibili fra loro e contro i quali anche lo stesso PD si oppose).

Continuerà la sua carriera al seguito dell’uomo della provvidenza, Matteo Renzi, approdando a Palazzo Chigi quale “Capo Dipartimento affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi”, luogo nevralgico per l’attività di governo.

Ai rilievi della Corte dei Conti, Matteo Renzi risponde minacciando di rimuovere il Segretario Generale di Palazzo Chigi per sostituirlo proprio con la Manzione.

E il fratello magistrato?

Beh, anche lui ha fatto carriera.

Enrico Letta lo nominò sottosegretario all’Interno in quota Matteo Renzi

Delle righe che seguono, la fonte è Report  con trascrizione originale (Prego di dare una occhiata quanto meno all’inizio del servizio per capire come vengono fatte le interviste da parte dei Tg. Dice Milena Galbanelli: “molto spesso non c’è il giornalista che fa le domande. Li abbiamo abituati così“)

DOMENICO MANZIONE – SOTTOSEGRETARIO ALL’INTERNO
Ma guardi sono un tecnico considerato in quota renziana. Quindi…
BERNARDO IOVENE
In?
DOMENICO MANZIONE – SOTTOSEGRETARIO ALL’INTERNO
Quota renziana.
BERNARDO IOVENE
Quota renziana. Cioè quota di Matteo Renzi?
DOMENICO MANZIONE – SOTTOSEGRETARIO ALL’INTERNO
Esatto.
BERNARDO IOVENE
Ah ecco.
DOMENICO MANZIONE – SOTTOSEGRETARIO ALL’INTERNO
Questo quindi le fa capire come mai io sia arrivato fin qui, nel senso che ci arrivo per
indicazione derivante da Renzi basata su ragioni di conoscenza, di affetto, di amicizia
e di stima personale.
BERNARDO IOVENE
Cioè voi vi conoscete con Renzi?
DOMENICO MANZIONE – SOTTOSEGRETARIO ALL’INTERNO
Sì, sì, certamente.
BERNARDO IOVENE
Per capire, Matteo Renzi che cosa c’entra nella nomina dei sottosegretari? Lei dice io
sono in quota renziana, quindi vuol dire che lui aveva determinate quote.
DOMENICO MANZIONE – SOTTOSEGRETARIO ALL’INTERNO
No, non, no, di quote… in quota renziana vuol dire che vengo considerato… sono stato
indicato al Presidente del Consiglio da Renzi.
BERNARDO IOVENE
Vuol dire che il presidente di Consiglio ha chiesto a Renzi ti spettano tot. persone?
DOMENICO MANZIONE – SOTTOSEGRETARIO ALL’INTERNO
No, no, io non so cosa si siano detti il presidente del Consiglio e Matteo Renzi.

Per inciso, in quella puntata si trattava anche del caso Shalabayeva

Ovviamente il sottosegretario Domenico Manzione, fratello di Antonella Manzione (Capo dei VV.UU e direttore generale del Comune di Firenze e prossimo Capo Dipartimento affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi) non ne sapeva nulla, come mai nulla – peraltro – ne ha saputo Angelino Alfano e il resto del Governo Letta.

E Matteo Renzi? Che ne ha fatto di Domenico Manzione?

Domenico Manzione è stato confermato Sottosegretario di Stato all’Interno, ovviamente

Questo è Matteo Renzi. Perdonatemi se non credo agli improvvisi risvegli della magistratura, quando si tratta di lui. Dopo tutto, Alessandro Maiorano denuncia e documenta ben di peggio nei suoi confronti.

Ma la magistratura sembra sonnecchiare, in questo caso.


1Il racconto di tempi.it