Denunce Maiorano: Il CSM? Preso a ostruire il processo “Trattativa”?

Sulle denunce Maiorano il CSM pare "in pausa". Strano, visto l'attivismo per bloccare Di Matteo nel processo sulla "trattativa"

Nonostante il Consiglio Superiore della Magistratura sia attivissimo e tempestivo quando si tratta di far bruciare le registrazioni di Giorgio Napolitano e sanzionare il giudice Di Matteo sulle questioni relative alla trattativa Stato-Mafia, appare stranamente indolente sugli insabbiamenti delle denunce Maiorano.

Non metto sullo stesso piano penale il processo sulla trattativa e i reati penali che scaturirebbero dalle denunce Maiorano contro Renzi e il suo “giglio magico”.

Non posso non fare un parallelismo, però, fra gli atteggiamenti dei giudici e del Consiglio Superiore della Magistratura e chiedermi se davvero la Giustizia è amministrata in nome del Popolo Italiano, piuttosto che a salvaguardia dei potenti.

Quando si è trattato di far bruciare le registrazioni delle telefonate fra il sen. Giorgio Napolitano e il sen. Nicola Mancino, il CSM è stato velocissimo.

Quando si è trattato di sanzionare il giudice Nino Di Matteo, il CSM è stato velocissimo.

Anche per l’esclusione dello stesso Di Matteo dalla candidatura alla Procura Nazionale l’intervento è stato fulmineo. 

Com’è che nonostante le ombre che si allungano sulla Procura di Firenze e la richiesta di avocazione avanzata da Maiorano e dal suo legale Taormina, tutto tace?

Eppure la vicenda è talmente strana da apparire paradossale.

Lo scorso 1 settembre, Alessandro Maiorano e l’avv. Carlo Taormina sono stati alla Procura di Firenze dove hanno appreso che il PM Luca Turco ha chiesto l’archiviazione di alcune denunce Maiorano contro Renzi.

In particolare la questione della casa di via Alfani appare assai bizzarra.

Considerata l’autorevolezza dell’avv. Taormina, non si può mettere in dubbio quanto da lui stesso dichiarato all’uscita dagli uffici della Procura:

Siamo rimasti meravigliati dalla lettura della richiesta di archiviazione, in cui, lo posso dire con molta chiarezza, si dice che non è stato possibile procedere ad accertamenti approfonditi per capire se la denunzia fosse fondata o meno perché il procedimento era stato iscritto a modello 45

[…]

La Procura, quindi, prima ha iscritto a modello 45 poi si è rimproverata di aver iscritto a modello 45 e per questa ragione non ha potuto svolgere accertamenti

[…]

noi stiamo attendendo la copia degli atti e sulla quella base chiederemo al GIP una Camera di Consiglio per contestare la richiesta di archiviazione

Qui l’integrale dichiarazione di Taormina

Dei “modelli” ne ho già accennato. Si tratta di una sorta di “classificazione”.  Si iscrive a modello 45 una notizia in cui non è ancora accertato che ci sia reato che, quindi, occorre venga prioritariamente accertato.

Se il reato è accertato, ci sono due possibilità:

  1. Non è ancora noto chi lo ha commesso e la notizia di reato viene iscritta a modello 44
  2. È noto chi lo ha commesso e, in questo caso, la notizia viene iscritta a modello 21

All’atto della ricezione di una segnalazione (o dell’avvio di un procedimento d’ufficio) la Procura iscrive, a seconda dei casi, a modello 45, a modello 44 o a modello 21.

I modelli non sono “gabbie”. Da una iscrizione a modello 45 – accertato il reato – la notizia passa a modello 44 o 21. Una notizia di reato accertato che parte “contro ignoti” e quindi a modello 44, passa a modello 21 non appena vengono individuati i possibili artefici del reato.

Non potendo dubitare delle parole dell’avv. Taormina, la richiesta di archiviazione non può non lasciare basiti perché:

  1. L’iscrizione a modello 45 non impedisce che si accerti se nelle denunce Maiorano si configurino effettivamente dei reati o meno;
  2. Accertato che il reato sussiste, è la stessa Procura che iscrive a modello 21.

Infatti, visto che le denunce Maiorano sono tutte circostanziate e contengono nomi e cognomi, o il reato non c’è (e si chiede l’archiviazione perché il fatto non costituisce reato) o il reato c’è e a quel punto sono già noti pure i responsabili e si deve iscrivere a modello 21.

In queste condizioni, è lecito chiedersi dove sia il Consiglio Superiore della Magistratura?