USA e Arabia Saudita armano ribelli: Einstein e la teoria della follia

USA e Arabia Saudita armano ribelli Einstein e la teoria della follia

Teoria della follia di Einstein: Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi. USA e Arabia Saudita ci ricascano e armano altri “ribelli moderati”.
(Articolo di Tyler Durner per Zerohedge)

Dovete passarla a Washington. Quando si tratta di cantonate in politica estera gli USA non si preoccupano di certo di replicare e ri-replicare.

Come è stato definitivamente dimostrato da un cablo del 2006, gli USA hanno attivamente aizzato la violenza settaria per almeno gli ultimi 10 anni e parte di questo sforzo ha coinvolto il coordinamento con l’Arabia Saudita, il Qatar e la Turchia per supportare gli estremisti sunniti.

Questo supporto ha portato direttamente a quello che deve essere considerato come l’esito più assurdo in politica estera nella storia della moderna arte di governare e non ci stanchiamo di gridarlo: Washington, Ankara, Riyad e Doha hanno addestrato e equipaggiato un gruppo di guerriglieri, gli hanno detto di andare a destabilizzare il regime di Assad e, da qualche parte lungo la strada, quel gruppo ha subito una metamorfosi e si è trasformato in una folle banda di banditi del deserto agitando bandiere nere, brandendo spade, indossando Nike bianche nella caparbia ostinazione di stabilire un califfato medioevale.

Se l’ISIS riceve ancora supporto adesso che sono diventati completamente autonomi non lo sapremo mai per certo, ma quello che sappiamo è che nonostante la completa ridicolaggine di quell’esercizio “addestra e equipaggia”, gli USA e i loro alleati continuano ad armare e finanziare ancora altri estremisti sunniti sperando contro ogni speranza che possano riuscire a trovare i ribelli “giusti” e supportare finalmente un gruppo che sia contemporaneamente ottimo a combattere per abbattere il regime e non incline a diventare fuori controllo nel frattempo.

E se lo sforzo originale di armare e addestrare i “combattenti per la libertà” siriani è finito in pianti e lacrime, sforzi più recenti sono finiti in risate e lacrime.

L’ultima iniziativa del Pentagono per costruire una armata siriana “conto terzi” è iniziata a maggio con un ridicolo comunicato stampa che tentava di spiegare il processo di controllo dei requisiti dei ribelli. All’inizio dell’estate gli USA erano riusciti a racimolare circa 60 combattenti.

In luglio erano già caduti vittime di una imboscata di al-Qaeda che ha rapito il comandante del gruppo e il suo secondo. A settembre il comandante generale Lloyd Austin ha ammesso al congresso che solo “quattro o cinque” combattenti erano ancora attivi sul territorio. Il resto era stato ucciso, catturato, aveva disertato per aggregarsi all’ISIS o si era perso nel deserto.

Ora che la Russia ha avviato il processo per obliterare qualsiasi cosa che somigli a un ribelle e ora che Hezbollah, IRGC e svariate milizie sciite di Teheran stanno accuratamente marciando su qualsiasi cosa che somigli a un estremista sunnita, Washington ci riprova e torna a rifornire le armate americane “per procura”.

Assurdo per due ragioni:

  1. significa dare armi a soldati che cercano di uccidere i russi e gli iraniani. In pratica Washington sta letteralmente muovendo guerra contro Mosca e Teheran;
  2. gli USA stanno fornendo armi anti carro alla Free Syrian Army da usare contro quelle stesse milizie sciite che Washington supporta in Iraq (infatti sono “alleati” in Iraq e “nemici” in Siria).

Lo sforzo di armare i ribelli è adesso più impellente che mai grazie al fatto che la Russia e l’Iran stanno avanzando su Aleppo.

Se Aleppo cade e torna ad Assad è “game over”. Assad verrà reinsediato e Putin e Soleimaini continueranno con l’ISIS e quindi, appena cade Raqqa, marceranno e voleranno verso l’Iraq.

Il divertente è che Mosca ha perfino offerto copertura aerea alla Free Syrian Arm se gli USA fossero stati tanto gentili da indicare alla Russia i gruppi di “patrioti” che difendono il Paese contro gli estremisti. La FSA ha declinato l’offerta del Cremlino.

Attenzione, Washington e Riyad comprendono bene tutto.

Beh, forse non proprio tutto.

Evidentemente non hanno imparato nulla dalle miriadi di fallimenti che hanno accompagnato l’intera strategia “addestra e equipaggia gli estremisti sunniti” perché adesso, USA e Arabia Saudita hanno deciso di incrementare il supporto per gli estremisti che combattono la Russia e l’Iran in una stupefacente, ma caratteristica manifestazione di “teoria della follia di Einstein”. Come sempre la scusa è “combattere l’ISIS”.

Ecco dal Wall Street Journal:

Il Segretario di Stato John Kerry e il Re saudita Salman hanno concordato di incrementare il supporto alle forze siriane che combattono lle milizie dello Stato Islamico, mentre sostengono gli sforzi diplomatici internazionali per avviare una transizione piolitica a Damasco, lo hanno detto fonti ufficiali americane e saudite.
Il diplomatico americano e il monarca saudita coordinano nei rispettivi Paesi sforzi congiunti per combattere l’organizzazione terroristica dello Stato Islamico che negli ultimi mesi ha assunto il controllo di ampi settori dei territori siriani e iracheni.
“Il Segretario ha ringraziato il Re per il supporto agli sforzi multilaterali finalizzati a ottenere una transizione politica in Siria … e ha riaffermato l’obiettivo comune di costituire un Paese unificato, pluralistico e stabile per tutti i siriani”, lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato John Kirby dopo l’incontro di sabato sera con il Monarca saudita.

Notare l’ipocrisia. Infatti, consentiteci di spiegare. Comparazioni e contrasti:

  • Il Segretario di Stato John Kerry e il Re Saudita Salman hanno convenuto di incrementare il supporto per le forze siriane. 
  • “Il Segretario ha ringraziato il Re per il supporto saudita agli sforzi multilaterali per raggiungere una transizione politica”

Così da una parte Kerry e Salman vanno a paracadutare più armi e munizioni in Siria e dall’altra parte patteggiano dietro le quinte per perseguire “una transizione politica”.

In ogni caso torniamo al Wall Street Journal:

L’America e l’Arabia Saudita forniscono armi e addestrano le armate ribelli che combattono in Siria. Washington, però, si è astenuta dal sostenere gli insurrezionisti che combattono direttamente il regime di Bashar al-Assad.

Interessante giudizio, perché potremmo giurare che la Free Syrian Army è stata obiettivo degli attacchi Russi (pro Assad) e potremmo pure giurare che gli USA hanno fornito loro altre armi proprio la settimana scorsa.

I media americani non riescono ormai a rendere neppure verosimili le bugie di Washington.

Un altro pezzo dalla Reuters:

Gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita hanno convenuto di incrementare il supporto all’opposizione moderata siriana mentre cercano una soluzione politica dei quattro anni di conflitto, ha detto il Dipartimento di Stato USA dopo che il Segretario di Stato Kerry ha incontrato il Re Salman sabato.

Kerry è stato a Riyad per incontrarsi con il monarca saudita, il principe ereditario, il secondo principe ereditario e il ministro degli esteri – l’ultima tappa di un viaggio che ha incluso Vienna dove ha incontrato le controparti dell’Arabia Saudita, Turchia e Russia.

“Si sono impegnati a continuare e intensificare il supporto all’opposizione moderata siriana, mentre viene seguito il percorso diplomatico” ha detto il comunicato del Dipartimento di Stato dopo l’incontro di Kerry in Arabia Saudita. Non è stato spiegato il tipo di supporto che verrebbe offerto.

I ribelli hanno invocato più supporto militare dai sostenitori stranieri, incluso l’Arabia Saudita, per fronteggiare le offensive delle armate siriane. Queste offensive sono supportate da combattenti iraniani e libanesi di Hezbollah e dagli attacchi aerei russi.

Gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita, insieme ad altri Stati che si oppongono ad Assad, hanno già fornito supporto militare ai ribelli siriani, anche con addestramento della CIA e missili anti carro.

Quindi, chiudendo il cerchio, Washington sta ancora una volta replicando una strategia che non è solo stata un dimostrato fallimento, ma

  1. è servita ad avviare il sorgere di brutali organizzazioni terroristiche;
  2. fomenta discordie per accendere le scintille di guerre civili che costano centinaia di migliaia di vite e creano milioni di sfollati;
  3. adesso minaccia di far scoppiare una guerra mondiale in quanto gli USA e i suoi alleati stanno attivamente incoraggiando i ribelli che ammazzano i soldati iraniani che combattono sotto la copertura aerea russa.

È necessario aggiungere altro?