Titolo V nella riforma: l’esproprio di servizi e infrastrutture

Il Titolo V nella riforma è uno dei “punti chiave” eppure poco attenzionato. L’esproprio dei servizi essenziali da destinare a svendita.

titolo V nella riforma

Per vendere i servizi pubblici come trasporti, acqua e gas occorre modificare il Titolo V della Costituzione. Espropriare Regioni e Comuni, diceva Codogno nel 2013.

Nelle utilities locali ci sono tanti miliardi, ma occorre riformare il Titolo V

Un servizio de “La Gabbia” del 25 settembre 2013. Tre minuti interessantissimi:

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=o0M1P1ma16c]

È importante contestualizzare. L’incontro di Bassanini con gli investitori esteri alla Fiera di Bari è del 14 settembre.

Il 10 settembre era stata approvata alla Camera in prima lettura la Legge Costituzionale per scassinare la Costituzione dalla serratura, l’articolo 138.

Era già stata approvata al Senato in prima lettura l’11 luglio. L’avevano già data per fatta e, aperta la bancarella, avevano esposto la mercanzia.

La Legge Costituzionale con le impronte di Napolitano sarebbe poi stata approvata in seconda lettura al Senato il successivo 23 ottobre per poi arenarsi (qui tutta la storia).

Da quel lontano settembre 2013 tutto il vendibile è stato venduto (l’immagine di testa ne da una idea).

ENI, ENEL, FINMECCANICA, ma pure TERNA (che gestisce la rete elettrica), ENAV (che gestisce il traffico aereo civile) Ferrovie dello Stato.

Il servizio pubblico diventa merce e fra Messina e Villa San Giovanni non si traghetta più. Occorre adesso scendere dal treno con le valige, traghettare a piedi e risalire sul treno all’altra sponda.

Perfino le antenne e i ripetitori RAI sono stati privatizzati.

Lo stato dell’arte

L’aggressione ai servizi pubblici essenziali come l’acqua è già in atto.

Lo scorso 20 Aprile è già stato approvato alla Camera dei Deputati il cosidetto “Ddl acqua”: «Princìpi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque»

Presentato il 20 marzo 2014 con prima firma di Federica Daga (M5S). A seguito di due emendamenti del PD, la Daga ha ritirato la firma il 16 marzo 2016.

Il perché lo spiegano gli stessi deputati del PD:

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=cNuq70xENV8]

Quindi:

Quel referendum non prevedeva in nessun modo l’obbligo di ripubblicizzazione del servizio idrico. Non è su quello che si sono espressi con il loro voto milioni di cittadini.

Se lo dice la deputata PD Braga …

E semmai non fosse chiaro:

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=ev1CnnL06js]

Ma l’acqua pubblica che arriva nelle nostre case non può essere considerata un bene pubblico.

Stravolto il senso del disegno di legge originario, Federica Daga non ha voluto essere associata alla privatizzazione del servizio idrico.

Il Titolo V nella riforma Napolitano-Renzi-Boschi-Verdini

Se c’è un filo conduttore, deve portarci alla riforma che viene sottoposta a referendum, dove dovremmo trovare le tracce del cosiddetto “esproprio”.

In effetti, più che le tracce troviamo l’intero corpo del reato. All’articolo 117 comma 2 (Titolo V)

Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:

alla lettera v) si legge

v) produzione, trasporto e distribuzione nazionali dell’energia;

e z)

z) infrastrutture strategiche e grandi reti di trasporto e di navigazione d’interesse nazionale e relative norme di sicurezza; porti e aeroporti civili, di interesse nazionale e internazionale.

Se non dovesse bastare, c’è sempre il comma 4 dello stesso articolo 117. La «clausola vampiro» che consente al governo di espropriare le Regioni della competenza legislativa:

Su proposta del Governo, la legge dello Stato può intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale.

Sfogliare il catalogo. Venghino Siori!

Come nel settembre 2013 alla Fiera del Levante, il Governo ha già distribuito il catalogo delle offerte agli investitori esteri.

Lo scorso 21 Settembre a Milano è stata presentata “Industria 4.0” 1.

La riforma costituzionale (come nel settembre 2013) è data per fatta

Persino la nostra Costituzione e la nostra legge elettorale sono state modificate per assicurare stabilità e snellire il processo legislativo.

Delle materie che riguardano gli affari se ne occupa il Governo centrale

Inoltre, molte questioni che prima erano delegate al Governo delle Regioni – in massima parte correlate agli affari – sono state adesso riportate in capo al Governo centrale per avere una legislazione allineata ed evitare incertezze

Il catalogo delle offerte è già in distribuzione (immagini tratte dalla brochure “Industria 4.0” 1):

17-2-elettricita 17-1-infrastrutture-e-trasporti 17-3-utilities

Reti elettriche, porti, aeroporti, strade, ferrovie, acqua potabile, gas. Tutto al capitolo 3, alla voce “Opportunità“.

Bassanini nel video iniziale dice:

L’Italia è stata colpita dalla Crisi più di altri Paesi. Quindi si possono fare investimenti e finanziamenti a condizioni molto favorevoli. Ci sono ottime opportunità di investimento in Italia.

Mi interessa poco chi siano i miei compagni di viaggio. Questa follia deve essere fermata. Al Referendum Costituzionale #IoVotoNo.

P.S.: I post sull’argomento sono raccolti nel tag riforma costituzionale Il post di sintesi è Finalità della riforma: modifica della forma di Stato e di Governo

1 Per scaricare la brochure integrale “Industria 4.0” presentata dal Ministero dello Sviluppo Economico