Commissione UE boccia la manovra causa debito 2017: il PD esulta

Come previsto, la Commissione UE boccia la manovra economica italiana 2019. Ma il riferimento è al debito del 2017. Non esulti chi ha portato l’Italia in ginocchio.

Commissione UE boccia la manovraLa Commissione UE boccia la manovra italiana, ma con costernato disappunto i giornalisti italiani prendono atto che, nonostante tutto, lo spread cala e crescono i titoli bancari alla borsa di Milano. I rilievi sono sul debito 2017 e chi lo ha provocato lancia moniti. È l’Italia al contrario, signora mia

Forniamo il maalox ai giornalisti

Oggi giornata nera per i giornalisti italiani.

In realtà il loro periodo “saturno contro” era già cominciato ieri.

Già ieri, infatti, si attendeva la bocciatura della manovra italiana e il partito “forza spread” già faceva i gargarismi.

Invece già ieri lo spread, dopo aver toccato quota 336 punti, ha chiuso a 326.

Oggi, 21 Novembre, all’apertura quotava in ribasso (317,09) e, dopo aver toccato quota 320 punti (in ogni caso inferiore alla chiusura di ieri) scivola sotto quota 313 (312,90).

Vedendo i TG di oggi è evidente la cocente delusione dei giornalisti mainstream!

Infrazione sul debito e non sul deficit

Fin’ora le procedure di infrazione sono state riferite al “deficit” (lo sbilancio nel bilancio corrente, quello annuale) e non sul debito (il cumulo degli squilibri degli anni precedenti che viene riportato nel bilancio corrente).

Questa volta la Commissione UE boccia la manovra a causa dell’eccesso di debito. Quindi la sommatoria dei deficit – gli squilibri annuali – accatastati negli anni precedenti e fino al 2017).

Il deficit (lo sbilanciamento previsto nel bilancio 2019) viene tirato in ballo solo perché non è sufficiente a ridurre il debito cumulato precedentemente.

Lo spiega “IlSole24Ore

Il riferimento al debito 2017 è presto spiegato: a fine maggio la Commissione europea aveva stabilito che l’Italia rispettava la regola di riduzione del debito nel 2017 solo grazie al riconoscimento di alcuni fattori rilevanti legati alla situazione economica e strutturale del Paese.

Ciò implica però il rispetto degli impegno di consolidamento del bilancio negli anni successivi, consolidamento ora negato il progetto di “finanziaria” 2019.

Viene meno, di conseguenza, uno dei pilastri sul quale si fondava l’interpretazione flessibile della regola di riduzione del debito.

Lo scrive anche Sergio Battelli – Vice Presidente M5S della Commissione Bilancio alla Camera

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La Commissione Ue, come da attese, ha bocciato la manovra italiana riferendosi, lo ricordo, al debito 2017 del…

Pubblicato da Sergio Battelli su Mercoledì 21 novembre 2018

E rammentiamo che il Governo non ha più una politica economica e non ha più una politica monetaria. Se gli togliamo pure la politica fiscale, tanto vale risparmiare i soldi: eliminiamo il Governo. Pensa a tutto “l’Europa”

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La manovra per il 2019 dovrebbe essere talmente tanto restrittiva da ridurre i debiti accumulati fino al 2017!

Riepiloghiamo: Cosa è sucesso?

Lo vediamo a pagina 3 del documento pubblicato dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio in gennaio 2017.

Nel 2016 è stata chiesta “flessibilità” per il 2017. E si andava ad aggiungere alla flessibilità già ottenuta nel biennio 2015-2016

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Il bilancio 2017 doveva garantire flessibilità perché il PD fosse pronto per le elezioni di marzo 2018.

Motivazioni per la flessibilità? terremoto e migranti.

E, per come leggiamo nel documento UPB, la flessibilità per i danni del terremoto era solo temporanea.

Per i danni del terremoto, eventuale ulteriore flessibilità sarebbe stata concessa solo nel caso di spese incrementali!

Il prezzo da pagare

Come per ogni “patto col diavolo” c’è un prezzo da pagare: l’anima!

La flessibilità “concessa” come squilibrio nel bilancio annuale (deficit) deve essere recuperata negli anni successivi.

Quel “deficit” diventa “debito” l’anno successivo e va recuperato.

Perché per le regole europee, il rapporto deficit/PIL (lo squilibrio di bilancio annuale) non può superare il 3%.

Ma per le stesse regole europee (il rapporto debito/PIL la sommatoria dei deficit degli anni precedenti) non può superare il 60%.

Le regole sono regole

Le regole sono regole e quelle europee sono scritte nella roccia. Il rapporto debito/PIL non può superare il 60%, quindi devono intervenire gli irremovibili guardiani delle ferree quanto idiote regole adottate “per il nostro bene”.

Qualcuno mi spiega come è stato possibile che si sia arrivati a un debito al 131,2% del PIL e la Commissione Europea non ha fatto un plissé?

Perché solo adesso la Commissione UE boccia la manovra italiana per eccesso di debito?

Dal grafico vediamo che le impennate del rapporto debito/PIL si rapportano ai Governi Prodi, Berlusconi,  Monti (quello che secondo il mainstram ha salvato l’Italia), Letta e Renzi. Il Governo Gentiloni lo ha lasciato tale e quale.

Il tutto in “flessibilità”.

Hanno sprecato soldi per affossare la banca più antica del mondo, Monte dei Paschi di Siena.

Hanno utilizzato soldi per espropriare i risparmiatori dei risparmi e salvare alcune banche.

E poi, bonus ed elemosine elettorali, mentre la disoccupazione aumentava e la povertà assoluta dilagava.

In sintesi: secondo “lorsignori”, questo Governo dovrebbe ripagare i disastri dei Governi precedenti.

La Commissione Europea ha benedetto tutto questo.

Se adesso maledice questa manovra per le colpe del debito che ha contribuito a creare, allora la manovra è sacrosanta!

Le reazioni politiche

Sulle reazioni politiche c’è solo da sbellicarsi dalle risate, se non ci fosse da piangere.

Quel debito che si cumula nel 2017 costituisce la somma dei debiti che si accatasta a partire da Prodi, nel 2007-2008.

E, manco tanto strano, è lo stesso assembramento che lancia moniti ed è allarmato perché la Commissione UE boccia la manovra economica italiana. E se adesso tacessero?

Bersani

(qui il link all’articolo da lui citato)

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A proposito di Bersani, avvisatelo che Macron non è sinistra, non è “civico” e milioni di Francesi stanno protestando

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Boldrini

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Brunetta

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e tutta Forza Italia

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Martina

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Berlusconi via TGCom (Italia 1)

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Annamaria Furlan (CISL)

Strano, detto da chi ha contribuito a distruggere il lavoro, no?

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Perché i lavoratori non si iscrivono a Confindustria? La posizione è identica!

È solo per carità di Patria che non aggiungo le posizioni di Matteo Renzi e di altri rappresentanti della “sinistra”.

Un pochino di vergogna? Niente, eh?

Tutti. Tutti hanno colpe pesantissime.

Di destra, ma sopratutto “quelli de sinistra”.

Tutti quelli che hanno sostenuto i Governi da Prodi a Gentiloni.

Vedete da soli chi sono i fondatori degli odierni partiti “di sinistra” .

Cercate da soli e vedrete che il debito cumulato al 2017 è il frutto dei vostri beniamini di sinistra.

Oltre, ovviamente, a Brunetta, a Forza Italia e pure a Fratelli d’Italia.

La Lega di Bossi ha sostenuto i Governi Berlusconi, ma, quanto meno, non ha sostenuto i Governi liberisti a debito a partire da Monti.

Assolvo la Lega? Neppure per idea. Troppi retaggi berlusconiani.

Comunico che condivido questo terrore (ne ho già scritto più volte):

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