Il filo conduttore degli abusi: Centro Stuti Hansel e Gretel e CISMAI. L’innesco per la distruzione delle famiglie. E il PD, c’entra?
Bibbiano, Bassa Modenese, Sagliano Micca. Ma pure Campania, Sardegna e chissà dove altro. Hansel e Gretel e CISMAI sono il filo che collega i casi dei bimbi strappati alle famiglie. Il copione sempre uguale: abusi sessuali intrafamiliari e sette sataniche.
Il libro di Pablo Trincia si chiama “Veleno”. È un pugno nello stomaco, ma occorre leggerlo per intero. Qui da IBS e qui da Amazon oppure da Google Libri.
Solo leggendolo si potrà capire e si potranno creare gli anticorpi nella società. Perché, come al solito, Su questi argomenti cala il silenzio.
Una “Damnatio memoriæ” come sempre accade con le amministrazioni di “sinistra”. Si, perché il terzo filo conduttore è questo: Le Amministrazioni, i decisori politici sono sempre di sinistra. Nella declinazione dal PCI al PD.
Spero di non violare il diritto d’autore riportando alcuni stralci del libro. Mi è necessario per far comprendere che il cancro non è affatto circoscritto, perché Hansel e Gretel e CISMAI sono l’altro filo conduttore dell’abuso.
E non si sa ancora quanto questo cancro sia diffuso.
Hansel e Gretel e CISMAI
Sono questi i nomi che ricorrono. Non solo a Bibbiano, nella Bassa Modenese, e a Sagliano Micca.
Anche a Salerno.
Sono poi curioso di assistere agli sviluppi in Regione Lazio, ad esempio, perché proprio a Febbraio 2019 è stato adottato il Regolamento per l’affidamento familiare.
In collaborazione col CISMAI, manco a dirlo.
E pure in Sardegna:
La vicenda sarda
Questo video (ATTENZIONE: scene molto forti) è del gennaio 2017. Un bimbo della Gallura viene letteralmente strappato dalle mani del padre.
Il bimbo è disperato. Addirittura chiede scusa a suo padre, perché teme di aver fatto qualcosa di sbagliato e suo padre non lo voglia.
Una scena straziante
Alla base c’è una delle solite storie: una separazione conflittuale, il bambino vuole stare con il padre e la madre denuncia.
Ma qui c’è qualcosa di più. Una perizia secondo cui il papà viene considerato pericoloso per l’incolumità del bambino. Viene addirittura ritenuto in grado di poterlo uccidere.
Definita «Una fantasiosa perizia psichiatrica».
La dirigente del Servizio Psico Sociale dell’ASL di Sassari (da cui dipende Olbia) è la dottoressa Lorenza Bazzoni
Qui in un convegno organizzato a Cagliari dal Centro Studi Hansel e Gretel mentre con Claudio Foti spiega le linee guida del CISMAI (anche qui)
La Hansel e Gretel e il CISMAI
Pablo Trincia si accorge che tutti i nomi di periti, psicologi, pediatri e psichiatri che avevano trattato tutti i casi della Bassa Modenese (“I diavoli della Bassa Modenese”) orbitavano tutti attorno a queste due organizzazioni: Hansel e Gretel e CISMAI
Trincia scrive a pagina 137:
Il Cismai chiedeva agli aspiranti soci di firmare una dichiarazione di consenso che prevedeva l’adesione al protocollo di intervento, fondato sul presupposto che nel comportamento dei bambini vi fossero degli specifici «indicatori psicologici» di abuso.
«Quanto piú il bambino è stato danneggiato dall’abuso, tanto piú può essere compromessa la sua capacità di ricordare e raccontare», si legge nel punto 5.1 delle linee guida dell’associazione. Nell’intervista con un minore lo psicologo doveva puntare su un approccio empatico, aiutandolo a raccontare quello che non aveva la forza o il coraggio di dire da solo.
e poi, a pagina 144:
La nuova presidente (del CSMAI, n.d.r.) – la psicologa ferrarese Gloria Soavi, eletta nel 2014 – non ne ha fatto mistero nel corso di una lunga intervista rilasciatami telefonicamente: – L’approccio è al bambino in quanto presunta vittima, con uno stato psicologico e una situazione di trauma, nella consapevolezza che una neutralità assoluta in un rapporto nei confronti di un bambino non ci può essere.
Il bambino «in quanto presunta vittima».
Pare fare il paio con i convincimenti dell’esimio prof. Claudio Foti dell’Hansel e Gretel:
Quanto è importante la responsabilità dell’ascolto: la comunicazione del disagio inizia prima dall’orecchio di chi ascolta che dalla bocca di chi parla! L’intelligenza emotiva è una proposta culturale che vuole contrastare l’insensibilità emotiva, l’anaffettività e l’indifferenza nei confronti dei soggetti più piccoli e più fragili.
Il concetto è estramemente pericoloso. Cosa succede se chi ascolta si convince dell’inesistente?
Ecco cosa succede: il “bambino 0”
Pablo Trincia è riuscito a trovare Dario, il bambino da cui è partito tutto l’uragano dei “Diavoli della Bassa Modenese”.
Dario adesso ha 26 anni, la madre adottiva pare essere estremamente preoccupata che possa parlare con “estranei”, ma Trincia è riuscito a incontrarlo.
Dario non è più sicuro di niente. Dice di avere ricordi, ma non è certo siano reali.
Aggiunge: “da un bambino tiri fuori ciò che vuoi”
Nessuno gli ha mai detto che non è un assassino
Del cimitero ricorda il muro, ma non è neppure certo fosse un cimitero. Forse una vecchia casa abbandonata.
Ricorda dei lumini rossi, una vetrata colorata.
Solo fotogrammi sfocati di ciò che all’epoca aveva ripetuto all’infinito in modo nitido.
Il pensiero di aver ammazzato bambini lo ha martellato.
– Però tu lo sai che non è mai stato trovato nessun morto?
– No…
– Come no?
– Cioè io so piú o meno che han preso la gente, l’han messa in carcere… ma che non hanno mai trovato niente nessuno me l’ha mai detto…
I primi a dargli la notizia che quei delitti erano solo nella sua testa siamo stati Alessia e io. Le psicologhe che lo avevano seguito nel caso, Valeria Donati su tutte, non si erano mai preoccupate di informarlo dell’esito delle indagini.
Per la prima volta nel corso del nostro incontro, il ragazzo biondo con gli occhiali e il cappello di lana in testa sembrava sollevato. Forse ora poteva sperare di liberarsi da quel terribile senso di colpa che gli aveva distrutto l’infanzia e l’adolescenza. Forse non era un omicida.
L’unico ricordo che lo tormenta: il momento del distacco
– Il ricordo che ti ha sempre perseguitato qual è stato? – gli ho chiesto.
Dario ha riavvolto il nastro dall’inizio.
C’era un dolore antico, che per tutti quegli anni si era portato dentro. Non la persecuzione. Non i riti satanici. Non gli abusi.
Ma il ricordo, quello netto, marcato, reale, di una lontana mattina del 26 dicembre del 1993.
Quando aveva solo tre anni e un’assistente sociale si era presentata a casa della vicina Oddina e lo aveva fatto vestire e caricare su una macchina diretta in un istituto di suore a Reggio Emilia, per cominciare una nuova vita.
L’email da Dario
Trincia riceve poi una mail da Dario (tutte le immagini si ingrandiscono al click)
Poi un messaggio
Come si è potuto sviluppare tutto quel devastante uragano?
Le interviste ai bimbi della Bassa Modenese
Occorre innanzitutto chiarire che non ci sono verbali né registrazioni delle interviste “protette” che la Dottoressa Donati (CISMAI) ha realizzato da sola con i bimbi. Fatto estremamente grave. Come siano state gestite quelle interviste non si sa.
Trincia ci offre alcuni stralci dai verbali delle udienze in tribunale.
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Dopo mesi di incontri “protetti” e assolutamente privati con la Donati, il Giudice aveva ordinato delle “perizie” eseguite dal Centro Hansel e Gretel. Queste sono state videoregistrate
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Questo è il “metodo” Hansel e Gretel e CISMAI.
È così che sono state distrutte famiglie e anche le vite di quei bambini.
Che c’entra il PD?
Foti e il suo Centro Hansel e Gretel e CISMAI hanno praticamente il “potere di vita e di morte” su bimbi e famiglie in regioni a guida PD.
A meno di voler credere che sia solo sfiga, non può essere casuale.
Deve esserci un rapporto causa-effetto, che magari sfugge.
E non solo nei casi in cui i bimbi vengono strappati alle famiglie con accuse inesistenti.
Anche casi di abusi e strane morti nei centri di accoglienza si concentrano in aree con un PD (nella sua ascendenza da PCI) è fortemente radicato.
“Forteto” , ad esempio.
Ma anche “Piccolo Carro”, in Umbria.
Uno strano caso di una struttura senza autorizzazioni, di ragazze morte, di “endorsement” della Governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini e di conflitti di interesse.
Anche quel caso portato alla ribalta politica da quei rompiscatole del Movimento 5 Stelle.
Chi ha creato il CISMAI? Con i soldi di chi? Il metodo è americano. Chi ha indottrinato i creatori del CISMAI? Dove hanno fatto i loro studi?
Nasce nel 1993. Basta vedere in quale occasione è stato fatto l’annuncio della sua nascita https://cismai.it/cismai/presentazione/
CBM – Centro per il bambino maltrattato
CBM Milano
Formazione
Storia
CBM Milano nasce nel 1984 da una precisa intuizione e dalla coraggiosa determinazione di un piccolo gruppo di psicoterapeuti, assistenti sociali ed educatori che ha introdotto una innovazione radicale nella valutazione e nel trattamento del minore oggetto di maltrattamento.Forti di una lunga e sperimentata esperienza condotta sul campo e di una solida preparazione scientifica i fondatori del Centro, e via via i soci che si sono aggregati, si sono impegnati non solo a tutelare i minori ma a prevenire e a curare abusi, violenze e traumi chiamando in causa l’intero contesto familiare e sociale all’origine del disagio e a sua volta coinvolto nella sofferenza.
Gli interventi sono così finalizzati a recuperare il trauma del minore e contemporaneamente a sanare – ove possibile – le relazioni all’interno del nucleo familiare e a curare adeguatamente anche il responsabile della violenza, spesso a sua volta traumatizzato
.Attualmente operano per il Centro oltre 60 professionisti: assistenti sociali, psicologi e psicoterapeuti familiari, educatori, medici, neuropsichiatri infantili, sociologi, con esperienza pluriennale nel campo della tutela dei minori e nella cura dei traumi legati alla violenza agita e assistita all’interno della famiglia.
Gli psicologi sono specializzati in Psicoterapia sistemico-relazionale e formati presso la Scuola di psicoterapia “Mara Selvini Palazzoli” di Milano. Alcuni associano anche una formazione di tipo psicoanalitico.
Il collegamento con il CRIdee dell’Università Cattolica assicura il costante aggiornamento delle competenze.CBM Milano ha fondato, con altre strutture, il CISMAI Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia, e il CNCM Coordinamento Nazionale delle Comunità per Minori. Il suo lavoro si colloca all’interno di un movimento internazionale che si ispira alle linee dell’ISPCAN, International Society for Prevention of Child Abuse and Neglect.
La Formazione, la supervisione e la consulenza specialistica fornita dal Centro è riferimento imprescindibile per i Servizi Sociali e per enti pubblici e privati su tutto il territorio nazionale.
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Sembra di vedere un modus operandi comune: le prime interviste protette non vengono mai registrate, le successive si. sembra di capire che in quelle prime interviste si plasmi il bambino, una volta che l’hanno plasmato si può iniziare a tenere traccia registrata…
Grazie
Il cappello pensatore ha un canale Telegram?
No. Solo Twitter e Facebook
Mi auguro che la giustizia faccia il suo corso. Ma, sopratutto, auguro a questa gentaglia di provare quello che hanno fatto provare, di non trovare pace e che questi bimbi, domani adulti li vadano a cercare. Da questi traumi non si esce più. Disonesti e maledetti tutti!
ma che fine ha fatto poi quel bambino gallurese? è ritornato con il padre?
Non sono riuscito a trovare sviluppi
Il fatto è del febbraio 2017
Le ultime notizie che ho raccolto sono del giugno 2017: Siccome al bambino faceva male vederlo, al padre anche le visite sono state diradate
Non riesco a trovare altro