Delirio NoTAV. Ormai è legittimo sospettare la malafede

Siamo al delirio NoTAV. Richieste assurde e irrealizzabili per nascondere i propri errori.

il delirio notav

Scrivendo “chiederanno il suicidio di massa del M5S?” pensavo di rappresentare l’iperbole. E invece no. Il delirio NoTAV è arrivato anche a questo.

È come se il Movimento NoTAV volesse togliere di mezzo il Movimento 5 Stelle, l’unica forza politica che da sempre si batte contro il TAV.

Le richieste, o meglio, le pretese deliranti non hanno altra spiegazione. 

Comincia a sorgermi il sospetto che il Movimento NoTAV sia davvero in malafede.

Nell’articolo “TAV Torino Lione: Storia di ordinaria isteria collettiva” ho spiegato perché un qualunque blocco del TAV deve per forza passare dal Parlamento.

Due trattati internazionali con la Francia sono stati ratificati per due volte dal Parlamento. Solo il Parlamento può, adesso, autorizzare il recesso da quegli accordi.

Ormai è delirio

Guai a chi sostiene che in Val di Susa hanno votato Lega

Anziché ammettere l’errore e scusarsi, il Movimento NoTAV minaccia chi dice che in Val di Susa sono stati votati i partiti pro TAV

In un articolo del 26 maggio ho elencato uno per uno i Comuni della ex “Comunità Montana Val di Susa” riportandone i voti espressi.

Non mi pare ci sia qualcosa di falso nel sostenere che in Val di Susa siano stati votati Lega e PD, i due principali partiti pro-TAV.

Eppure, Salvini era stato chiaro. Ha improntato tutta la campagna elettorale sul TAV e quindi lo ha inteso come un vero e proprio referendum. Non ci voleva un genio, neanche questa volta.

Il delirio NoTAV arriva anche a invocare il “voto di scambio”.

 

A chi fa rilevare la mappatura del voto in Valle, c’è chi assimila il consenso con il “voto di scambio”.

Il voto di scambio è promettere una utilità a una persona o a un gruppo di persone. Le fritture di pesce sono voto di scambio, come promettere posti di lavoro o promettere l’inserimento di emendamenti “ad hoc”.

Ma se un soggetto politico attua delle politiche generali è perché le reputa giuste. E su quelle politiche si aspetta il consenso elettorale.

Se chi ha il Reddito di Cittadinanza non votasse il Movimento 5 Stelle, magari perché reputa modesto l’importo, se chi ritiene che col Decreto Dignità sono state assunte poche persone non votasse il M5S, eccetera, il Movimento sparirebbe.

Ovviamente lasciando spazio a chi attua proprio la politica delle fritture di pesce!

Assimilare la legittima aspettativa di consenso elettorale sulle politiche concrete al voto di scambio è una vera e propria scorrettezza intellettuale.

Avrebbero potuto sostituire il Direttore Generale di TELT

Continuo a sentire altra sciocchezza: Toninelli avrebbe dovuto sostituire il Direttore Generale di TELT, Virano e/o la parte italiana del Consiglio di Amministrazione.

Evidentemente nessuno ha pensato di dare una occhiata allo Statuto di TELT, firmato dal Governo Renzi.

Le quote sociali

La società è costituita paritariamente dal Governo francese e da Ferrovie dello Stato per conto del Governo italiano. Le quote non sono cedibili.

Il Consiglio di Amministrazione è composto da 10 membri. 5 francesi (fra cui il Presidente) e 5 italiani (fra cui il Direttore Generale)

Revoca degli Amministratori

I componenti “ordinari” del Consiglio di Amministrazione possono, in effetti essere revocati in qualsiasi momento. Eccetto il Presidente e il Direttore Generale.

Lo Stato italiano, quindi, potrebbe revocare 4 Amministratori su 10 che compongono il CdA di TELT.

Ovviamente, la maggioranza resterebbe in carica e il Consiglio di Amministrazione potrà comunque funzionare fino a che lo Stato italiano non avrà sostituito i 4 membri revocati.

Revoca del Direttore Generale

Per sostituire il Direttore Generale, invece, innanzi tutto occorrono “gravi motivi”

Quali potrebbero essere questi “gravi motivi”? Mario Virano non piace a Perino e ai NoTAV? È troppo pro-TAV? Beh, considerato che TELT è stata costituita per realizzare il TAV mi pare una tesi ardita.

E comunque non sarebbe neppure sufficiente.

Per revocare il Presidente o il Direttore Generale, occorre che la maggioranza degli Amministratori francesi siano d’accordo

delirio notav: Virano non può essere revocato

Ovviamente Macron sarebbe felice di fare questa cortesia ai NoTAV, giusto?

Devono porre la questione di fiducia

Pensando a una iperbole, in altro articolo ho scritto:

Su ciò che il Movimento 5 Stelle avrebbe dovuto fare o dovrebbe fare ne leggo di tutti i colori.

Manca solo “suicidio di massa” e poi c’è tutto.

Ebbene non era un iperbole. In un tweet del 31 luglio sostengono che se il Movimento 5 Stelle avesse voluto davvero fermare il TAV avrebbe dovuto porre la questione di fiducia.

Cioè attuare un suicidio politico di massa.

Ecco il tweet

il delirio notav: il M5S dovrebbe porre la fiducia

Comincio a sospettare che siano davvero in malafede.

Prima di tutto l’apposizione della questione di fiducia deve essere autorizzata dal Consiglio dei Ministri.

Non ci vuole un genio per capire che già li si spaccherebbe la maggioranza.

Poi, ammesso (e non concesso) che il CdM autorizzasse, il Governo cadrebbe perché a votare la fiducia in Parlamento ci sarebbe solo il Movimento 5 Stelle.

Nuove elezioni e nuovo Governo interamente TAVsì. E comunque nel frattempo TELT va avanti.

Come se un tizio si evirasse per fare un dispetto alla moglie.

E se non fosse “delirio NoTAV”, ma “malafede NoTAV”?

Potrebbero ammettere di aver sbagliato a votare, ma non lo fanno e danno la colpa dei loro errori al Movimento 5 Stelle.

Pretendendo, addirittura, la questione di fiducia, ben sapendo che implica la caduta del Governo. Ben sapendo che verrebbe sostituito da un Governo interamente TAVSì.

E infischiandosene di tutto il resto. Infischiandosene della disoccupazione che cala, delle riforme fatte e che verrebbero smontate in un batter d’occhio.

Ma, d’altro canto, si sono sempre impipati di tutto quanto non fosse il TAV.

Ambientalisti solo a casa propria.

È sufficiente dare una occhiata ai risultati del Referendum Trivelle, dell’Aprile 2016 negli stessi Comuni valsusini che alle europee hanno votato Lega e PD (click per ingrandire)delirio notav: i risultati del regerendum trivelle in Val di SusaNon essendoci trivelle in Valle si sono infischiati della gente che già muore di inquinamento nelle zone estrattive e di lavorazione degli idrocarburi?

Comprendo che senza il TAV non ci sarebbe il movimento NoTAV e i vari Perino tornerebbero ad essere degli illustri sconosciuti, ma adesso mi pare si stia esagerando con questo delirio NoTAV.