Mozione di sfiducia: Salvini l’ha pestata grossa e rischia la sua Waterloo

La mozione di sfiducia di Salvini ha serie probabilità di non ottenere i voti necessari. Il M5S usi questa occasione.

mozione di sfiducia

E se la mozione di sfiducia non passasse? Si potrebbe approfittare dell’occasione per tentare di continuare ad ammodernare il Paese. Senza inciuci, perché non sono necessari. La crisi bloccherebbe anche la ristrutturazione interna del M5S e questo non va per niente bene.

Nel precedente articolo ho cercato di esaminare i possibili scenari di questa bizzarra crisi di Governo. Vorrei qui approfondire quello che ho indicato come “la terza via”.

La mozione di sfiducia

Partiamo dai fatti: A chi serve la sfiducia a Conte?

Serve a Salvini e a Zingaretti.

Certamente serve a Salvini che vuole “capitalizzare” il consenso elettorale e a Zingaretti per liberarsi dai “renziani”

la crisi di Governo è frutto di un accordo Lega-PD

Renzi

La Segreteria, la Direzione e l’Assemblea del PD sono in mano a Zingaretti, ma i gruppi parlamentari sono a maggioranza renziana.

Qualcuno è in grado di spiegarmi perché Renzi dovrebbe saltare da solo nel forno come un tacchino nel giorno del Ringraziamento?

Non c’è alcun bisogno di fare accordi con Renzi.

Renzi per sopravvivere non può votare la mozione di sfiducia.

E in fondo è la ragione per cui ha riformulato la mozione Pro-TAV per farla votare anche dalla Lega

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Non è necessario alcun accordo. Renzi, per sopravvivere, deve scongiurare il rischio di elezioni anticipate.

Il resto del Parlamento

Vale il medesimo ragionamento.

Giorgia Meloni vuole le elezioni nella speranza di Governare, poi, con Salvini.

Stesso discorso per Silvio Berlusconi e Forza Italia che sta sparendo. Con la rottura di Toti le difficoltà di Forza Italia aumentano.

Berlusconi per sopravvivere tenta di rimanere attaccato a Salvini come una cozza, ma vale anche per tutti i Senatori di Forza Italia?

Quanti hanno la certezza di essere rieletti?

Peggio ancora tutti gli altri gruppi politici.

Per quale ragione dovrebbero fare suicidio collettivo? Giusto per fare una cortesia a Salvini che vuole “capitalizzare”?

Certo, la crisi bloccherebbe anche la riorganizzazione interna del Movimento 5 Stelle e non vorrei che qualcuno si possa, magari, lasciare tentare.

La mozione di sfiducia

Si tratta di una mozione di sfiducia e non della richiesta di fiducia.

Il dettaglio non è insignificante. Non è la maggioranza a dover garantire la presenza del numero legale e della maggioranza dei voti.

Tutto questo è a carico di chi ha presentato la mozione.

Sono Salvini, Berlusconi, Meloni e Zingaretti che devono garantire la presenza del numero legale e i voti della maggioranza dei presenti.

L’impresa si presenta già complicata per via del periodo ferragostano.

Quanti senatori si trovano all’estero in vacanza con la famiglia? E dovrebbero tornare per fare una cortesia a Matteo Salvini?

Ovviamente questo è da aggiungersi alle ragioni politiche di Gruppi parlamentari e singoli Senatori.

Le ragioni della crisi

La mozione di sfiducia è probabilmente la più ridicola che la storia della Repubblica possa ricordare.

Forse Salvini sperava nella caduta del Governo sulla fiducia posta sul Decreto Sicurezza bis. Non essendogli riuscita ha dovuto inventare.

L’apertura della crisi in questo momento è quanto di più irresponsabile si potesse architettare.

Le elezioni cadrebbero esattamente nella fase di Bilancio e non ci sarebbero i tempi per le procedure previste.

Questo implica il necessario ricorso all’esercizio provvisorio e quindi all’aumento dell’IVA perché non sarà possibile disinnescare le “clausole di salvaguardia”.

Ma ci sono anche altre azioni che vengono bloccate.

La mozione di sfiducia per bloccare l’azione sulla e della Giustizia

Come è noto era in corso la riforma del processo penale con la riduzione dei tempi dei processi e il blocco della prescrizione.

Sappiamo anche che a Salvini non piace anche perché troppi dei suoi sperano nella prescrizione.

C’è, poi, un dettaglio poco noto.

La Procura di Milano aveva avanzato richiesta di autorizzazione al sequestro dei computer di Armando Siri e del suo capo segreteria Marco Luca Perini.

La Commissione per le immunità si è riunita il 6 agosto (la mozione di sfiducia è stata presentata giusto due giorni dopo) e ha assegnato il termine del 30 agosto per la presentazione delle memorie difensive.

L’apertura della crisi blocca il procedimento

Lega, i segreti sui soldi e i rapporti Salvini-Bannon nei pc di Siri. Ma i pm non li possono analizzare per colpa della crisi di governo

Sempre in tema di Giustizia, vorrei ricordare che decade anche la Commissione di inchiesta sui fatti di Bibbiano.

Gli interventi sociali

Salvini ha annunciato proprio ieri a Catania di abrogare il Reddito di Cittadinanza perché gli imprenditori gli hanno detto che non trovano lavoratori disponibili.

Chi conosce il mondo del lavoro stagionale estivo e agricolo sa di cosa si tratta: schiavitù a 2-3 euro l’ora. Anche il COBAS di Rimini ha descritto la situazione.

Il Reddito di Cittadinanza ha restituito quella dignità che impedisce di assoggettarsi allo sfruttamento!

L’intenzione di “rivederlo” fa accapponare la pelle.

Ovviamente Salvini è anche nettamente contrario al reddito minimo e alla riforma dei “riders” che completerebbero la restituzione del concetto di dignità del lavoro.

Si ritornerebbe al liberismo spinto determinato dalla “flessibilità” del mondo del lavoro. Flessibilità intesa nel senso di piegare testa e schiena pur di poter mettere un piatto a tavola.

Flat tax

Stranamente con la mozione di sfiducia e l’apertura della crisi Salvini blocca anche il suo “cavallo di battaglia”, la flat tax.

Ovviamente è strano solo per chi non sa che non è mai stato preparato un progetto per la flat tax.

Non c’è mai stata neppure una bozza.

La lettera che Tria aveva concordato con Garavaglia, Bagnai e il “gruppo economico” della Lega ci fornisce qualche indicazione sul suo finanziamento.

Infatti prevedeva

  • taglio al welfare
  • riferimento al mancato aumento IVA compensato con un “ventaglio” di altri aumenti
  • la revisione delle agevolazioni fiscali.

Il Movimento 5 Stelle ha continuato a sostenere che l’eventuale bozza (mai vista), avrebbe dovuto prevedere il finanziamento con denaro “fresco”. Anche in deficit, ma senza togliere niente dalle tasche.

Insomma, niente gioco delle tre carte.

Si potrebbe andare avanti per un pezzo, ma il concetto di fondo è che Salvini ha in mente una Giustizia che ricalca le idee di Berlusconi, in quanto ne condivide le necessità.

Inoltre l’idea di Società che Salvini ha in mente è fondamentalmente liberista e orientata verso la soppressione dei diritti sociali.

Mozione di siducia: che fare?

Come ho scritto all’inizio, non è necessario (e neanche opportuno) alcun accordo organico con alcun gruppo parlamentare.

Gruppi e singoli Senatori hanno la necessità di sopravvivere e pure il Paese non può permettersi di tornare indietro.

E allora si utilizzi questa opportunità unica e si vada avanti.

Si colga l’occasione per ristrutturare la compagine governativa – senza l’inetta componente leghista che non ha prodotto alcunché – e si provveda a comporre la manovra per sterilizzare le clausole di salvaguardia.

Si realizzi pure la Flat Tax, dimostrando così che se non è stata fatta fin’ora la responsabilità è da addebitare solo alle fanfaronate di Salvini.

Ma, sopratutto, si provveda a ristrutturare l’organizzazione interna. Il tempo dell’«uomo solo al comando» è finito da un pezzo.

Pur riconoscendo a Di Maio l’impegno che ha profuso, non può sfuggire che il Movimento 5 Stelle deve ristrutturarsi.

Che la responsabilità sia tutta sulle spalle di una persona non è corretto, ma è anche profondamente sbagliato, come ha dimostrato anche il declino elettorale che il M5S ha subìto.

Non si approfitti della crisi per mantenere lo “status quo”.