Conte andrà al COPASIR sullo spygate ma senza dirette facebook

C’è un “Segreto di Stato” o un “divieto di divulgazione”? Conte andrà al COPASIR e riferirà, ma nessuno si attenda il circo mediatico.

Conte andrà al Copasir ma se qualcuno si aspetta lo streaming in modovisione rimarrà deluso

Strano coro mediatico. Da destra a sinistra, giornali e televisioni attaccano il Presidente del Consiglio sulle missioni di Barr e Durham in Italia. Conte andrà al Copasir, ma nessuno si aspetti dirette streaming. L’audizione verrà probabilmente secretata.

Documenti ufficiali, documenti ufficiali e ancora documenti ufficiali.

Ho sempre usato solo questi in tutti i miei articoli. Documenti che i media sembrano non vedere e non conoscere.

Il 7 ottobre, ad esempio, Alessandra Sardoni a “Omnibus” fornisce un «aggiornamento»: Una lettera del Senatore Lindsey Graham, Presidente della Commissione Giustizia del Senato degli Stati Uniti.

Ma si riferisce alla lettera che Graham ha scritto il 2 ottobre e che io ho reso integralmente disponibile alla lettura e al download già il 4 ottobre?

Niente male.
Dare un “aggiornamento” ben 5 giorni dopo che il fatto sia accaduto senza specificare che sono stati disattenti per 5 giorni?

Ottima performance! Che “informazione”, eh? Giornalismo d’assalto. Premio Pulitzer ad Alessandra Sardoni!

Magari, fra qualche anno qualche giornalista d’assalto leggerà tutti gli altri documenti ufficiali che ho pubblicato nei vari articoli sullo Spygate.

Chissà che, magari, avranno il tempo di leggere anche quelli che sto per pubblicare.

Renzi ha apposto un “Segreto di Stato”?

Dobbiamo necessariamente partire col delineare un paio di “attori americani” con ruolo fondamentale nello spygate: Nellie Ohr e Bruce Ohr.

Sono marito e moglie.

Bruce Ohr

Bruce era un alto funzionario del Ministero della Giustizia USA (DOJ) ed era a capo della divisione “Crimine organizzato”.

“Gestiva” per conto del Ministero anche Robert Steele (che ha incontrato più volte) e il “rapporto Steele” (vedi tutti gli altri miei articoli sull’argomento “Spygate”).

Potrebbe essere stato anche coinvolto nella rogatoria del Giudice Albamonte sul caso Occhionero.

Nellie Ohr

La moglie di Bruce Ohr, Nellie Ohr, era una dipendente con contratto a tempo determinato della Fusion GPS.

GPS Fusion

Questa società era stata contrattualizzata dalla destra “neocon” americana. Si tratta di personaggi come Ledeen, Nuland e suo marito, Bannon, Bolton eccetera. L’oggetto dell’incarico: trovare elementi per impedire a Trump di vincere le primarie repubblicane.

Nonostante questa spasmodica ricerca contro Trump, “The Donald” vinse le primarie e i Neocons rescissero quel contratto.

Ma quel contratto rimase in piedi. La società che gestiva la campagna elettorale della Clinton raccolse la staffetta per il tramite del suo avvocato.

Viene, così, prodotto il “rapporto Steele”.

Robert Steele è un ex agente del Mi6, il servizio segreto del Regno Unito. Il suo rapporto si basa su informazioni pubbliche e non verificate.

Le ricerche erano di Nellie Ohr, il cui contratto di assunzione a tempo determinato aveva questo oggetto specifico: scandagliare internet per trovare informazioni contro Trump.

Nel dicembre 2017 i Neocon raccolgono di nuovo la staffetta.

Infatti sarà il Senatore Repubblicano McCain a consegnare, quasi in punto di morte, il rapporto Steele al capo dell’FBI Comey, chiedendogli conto e ragione del perché non si fosse fatto nulla.

Pur sapendo che la moglie Nellie stesse lavorando per produrre elementi che Steele avrebbe poi usato nel suo rapporto, Bruce organizzava incontri e cene in cui presenziavano la moglie Nellie e Steele.

Di tutto questo c’è la prova nelle dichiarazioni di Bruce Ohr e di Nellie Ohr in audizione davanti alle Commissioni del Congresso degli Stati Uniti.

Audizioni in cui, peraltro, si contraddicono fra loro.

Torniamo a Nellie Ohr

In palese conflitto di interessi con il marito che si occupava della medesima questione dal “lato Governo degli Stati Uniti”, Nellie e Bruce si scambiavano anche messaggi, mail e quant’altro sull’argomento.

Questi messaggi sono stati desecretati e rilasciati pubblicamente negli Stati Uniti.

A pagina 191 si legge (click per ingrandire):

 

Nellie Ohr, nei suoi messaggi scambiati con il marito Bruce, cita l’arresto dei fratelli Occhionero, di cui ho scritto.

Lo cita insieme alla probabilità che Gerasimov potesse dimettersi e dell’arresto di Lisov in Spagna. Mettendo tutto in correlazione con il dossier sulla “pioggia dorata”.

La “pioggia dorata” è una pratica erotica basata sull’urina.

Il rapporto Steele effettivamente conteneva un paragrafo mai confermato né verificato secondo cui Trump avrebbe amato farsi urinare addosso dalle prostitute russe fornite da Putin.

Il fatto strano è che Nellie Orh cita l’arresto dei fratelli Occhionero, ma non fornisce alcuna spiegazione circa la correlazione.

Nei messaggi successivi, come si potrà leggere, si sofferma varie volte su Gerasimov, ma sui fratelli Occhionero mai più.

Come se sulla questione Occhionero non ci fosse stato bisogno di ulteriori approfondimenti.

Il marito avrebbe capito la “portata” del caso.

Il caso Occhionero e l’articolo 256 del Codice Penale. Conte andrà al COPASIR. Senza streaming

Se quanto ho scritto fin’ora è vero, e i documenti ufficiali sembrano dimostrarlo, il “caso Occhionero” è certamente correlato allo “Spygate”.

E siccome Giulio Occhionero è anche indagato per violazione del segreto di Stato (art. 256 del Codice Penale), questo caso ci aiuta anche a capire perché il Presidente del Consiglio Conte abbia mantenuto il segreto.

Prima di tutto: perché proprio Giulio Occhionero?

Giulio Occhionero è un massone.

Il “trojan” che avrebbe inoculato e di cui mai è stata dimostrata l’esistenza è denominato “EyePyramid”.

Il nome è certamente suggestivo, considerato che anche la banconota USA da un dollaro lo riproduce

L’accusa di Albamonte non ha mai prodotto il “trojan” in giudizio. Occhionero ha dichiarato (ed è vero) che si trattava solo di un dominio internet registrato a suo nome per lo scambio di informazioni fra logge massoniche.

Resto convinto che gli incarichi pubblici siano incompatibili con la massoneria, perché il giuramento massonico, a mio parere, è l’antitesi del giuramento di fedeltà alla Repubblica.

Ma se un privato cittadino aderisce alla massoneria o alla bocciofila di Roccacannuccia per me è uguale. Non vedo conflitti.

A meno che, ovviamente, non si tratti di logge che tendano a sovvertire lo Stato Democratico come fu per la P2, P3 e P4.

Quando parliamo di Regno Unito (in cui la massoneria nacque), Italia (che è stata costruita dalla massoneria) e USA (che i simboli massonici li ha sulla banconota da un dollaro), è ovvio che parliamo di Paesi ad altissima influenza massonica.

Ma la massoneria non è granitica.

La massoneria non è “una”. C’è una continua guerra fra logge. La probabilità che Giulio Occhionero si sia trovato all’incrocio di due guerre è elevata.

Giulio Occhionero è filo repubblicano USA e massone.

E se fosse stato nella “loggia sbagliata al momento sbagliato”?

Se fosse stato filo-repubblicano sulla sponda sbagliata perché non schierato con i Neocon USA e contemporaneamente nella loggia massonica sbagliata?

Non sarebbe stato il target ideale? 

C’è un Segreto di Stato o un divieto di divulgazione. Posto da Renzi, pare

Almeno fino al 2 luglio 2019 c’era ancora una indagine in corso su Giulio Occhionero: Art. 256 del Codice Penale. Accusa formulata il 28 Aprile 2016, per come si legge nel documento.

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Che sia comma 1 (Segreto di Stato) o comma 3 (notizie di cui l’Autorità competente ha vietato la divulgazione) deve esistere un provvedimento inibitorio del Presidente del Consiglio dell’epoca (Renzi?).

Fatto è che se riguarda anche Paesi stranieri (in questo caso gli Stati Uniti, come pare essere), occorre che il Paese coinvolto dia il consenso di sollevare il segreto o il divieto

Conte andrà al COPASIR

Lo ha dichiarato e non c’è dubbio che lo farà appena il COPASIR sarà ricostituito.

Il COPASIR è l’Organo bicamerale deputato al controllo sui Servizi Segreti. Ovviamente con vincolo di segretezza.

Che Servizi SEGRETI sarebbero se fossero “pubblici”?

Perché se fosse vero che c’è un “segreto di Stato” o un “divieto di divulgazione”, Conte ha pure l’obbligo di collaborare con il Paese straniero coinvolto.

Conte andrà al COPASIR. Ma probabilmente non conosceremo il contenuto delle sue comunicazioni.

Perché, che ci piaccia o meno, i Servizi Segreti sono segreti.

La sicurezza dello Stato non può essere affidata alle dirette facebook.

La posizione dei media

Ciò che stupisce è la posizione di tutti i media. Tutti!

Da “Repubblica” al “Fatto quotidiano”. Passando per il “Corriere”, “Libero” eccetera.

Non si sono mai occupati di questo argomento ma adesso sembrano tutti esperti.

Media della sinistra clintoniana e della destra leghista/bannoniana fanno il coro.

Stupisce pure “La Verità” e “Atlantico quotidiano”.

Questi ultimi hanno nel tempo pubblicato diversi articoli sullo “Spygate“, ma adesso attaccano il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte perché non ha avvisato Salvini.

Esattamente, quando avrebbe dovuto avvisarlo?

A Ferragosto, quando Salvini aveva già fatto cadere il Governo il 7 e presentato mozione di sfiducia l’8 agosto?

Che problema hanno?

Bannon non ha potuto avere la notizia di prima mano per «porre rimedio»?

Capisco le testate renziane, come l’Huffington Post.

Comprendo pure le testate che hanno interessi e/o sono il megafono di alcuni ambienti dei Servizi Segreti, come il Corriere.

Ma il resto mi sbigottisce.

Il problema è che Bannon non l’ha saputo per tempo?