La sinistra italiana è zerbino degli USA? Non a nome dell’Italia

Giorgio Napolitano. Zerbino degli USA? Non in mio nome

La “sinistra” ha stabilito di trasformare l’Italia in zerbino degli USA. Ci rimbrottano, ci rimproverano, ci usano. Se facciamo i bravi ci danno le caramelle.

Non solo la politica estera, ma anche la nostra politica interna deve ottenere il “placet” USA.

E il “portabandiera dell’orgoglio nazionale”, Giorgio Napolitano, chiede il permesso per fare viaggi di Stato (com’è che non mi stupisco?), confermando che l’Italia è solo lo zerbino degli USA, mentre anche lui ci “abbaglia” (o, almeno, ci tenta) con l’orgoglio nazionale che, a sua causa per prima, non esiste più

Di seguito gli estratti di alcuni cablo resi noti da wikileaks (a proposito, chi può farlo, doni anche pochi euro al progetto wikileaks. Ci svela ciò che ci è tenuto nascosto. Assange è, di fatto, prigioniero da oltre due anni. Wikileaks merita il rispetto e il supporto di tutte le persone libere!).

Quando ho scritto l’articolo sul cablo in cui emerge il ruolo che Federica Mogherini da tempo assolve per gli USA, nel leggere l’interezza del cablo wikileaks ho avvertito un malessere forte.

Oltre alla incredibile posizione della Mogherini, infatti, da quel cablo emergono situazioni di inquietante subordinazione agli Stati Uniti.

L’Italia è solo lo zerbino degli USA, il tappetino sul quale pulirsi le scarpe.

Era l’Aprile 2006. Romano Prodi era appena stato eletto Presidente del Consiglio.

A causa di una telefonata cui Prodi ha risposto, si tenne un incontro segreto il cui resoconto è nel cablo wikileaks linkato sopra.

Presenti all’incontro, PolOff (il generico “nick” dell’Ufficiale Politico USA), Luciano Vecchi(1) e Federica Mogherini.

In quell’incontro furono toccati diversi argomenti, tutti volti, comunque, a rassicurare gli USA sulla “idoneità” di Romano Prodi a governare l’Italia assecondando gli ordini USA.

Esaminiamo il cablo parte per parte. Ciascuna parte è seguita, in corsivo, dalla traduzione:

Head of the Democrats of the Left (DS) International Affairs Office adviser and newly elected member of parliament Luciano Vecchi told Poloff that Prodi would strictly follow EU policy with regards to Hamas.  Vecchi also confirmed the Center-Left position on Iraq, reaffirming that any withdrawal would be in consultation with and in coordination with the government of Iraq and “other interested parties.”

Il responsabile esteri dei DS e membro neo eletto del parlamento, Luciano Vecchi, ha detto al PolOff che Prodi seguirà puntualmente le direttive EU riguardo ad Hamas. Vecchi, inoltre, ha confermato la posizione del centro sinistra sull’Iraq, riaffermando che qualsiasi ipotesi di ritiro avverrebbe previa consultazione e coordinamento con il governo dell’Iraq e “le altre parti interessate” (l’espressione “le altre parti interessate” è virgolettata e non specificata, n.d.r.)

Vecchi assured Poloff that a Prodi government intends to further improve US-Italian relations while repairing damage to other important relations harmed by neglect.

Vecchi ha assicurato al PolOff che il governo Prodi si propone di migliorare le relazioni USA-Italia e di riparare i danni alle altre importanti relazioni compromesse dalla disattenzione.

PolOff raised prospective PM Romano Prodi’s acceptance of a congratulatory phone call from Palestinian Authority Prime Minister Ismail Haniyah on April 18 and expressed U.S. concern that Prodi acted inconsistently with established EU policy which proscribes contact with Hamas officials at the political and ministerial level (REF A).  Consistent with the response of other Prodi advisers (REF B), Vecchi said it had been an incoming cell phone call, and that Prodi was accompanied by only a small group of advisers who thought it would be opportune to express the standard EU formula and three conditions for Hamas.  Poloff said Washington was not so concerned about the message delivered during the conversation: the big problem was the message delivered to Hamas by accepting the call. After Poloff noted that Hamas was trumpeting its new ally in Italy, Vecchi said Prodi and the CL were “not happy with that.”

PolOff ha sollevato eccezioni circa l’accettazione, da parte di Romano Prodi, di una telefonata di congratulazioni da parte del Primo Ministro dell’Autorità Palestinese Haniyah il 18 aprile (2006, n.d.r.) ed ha espresso la preoccupazione degli Stati Uniti che Prodi possa aver agito in modo non coerente con le politiche stabilite dall’EU, che vieta contatti ufficiali con Hamas al livello politico e ministeriale. 

In coerenza con la risposta degli altri consiglieri di Prodi (quindi la questione era stata sollevata più volte e a più livelli, n.d.r.), Vecchi ha detto che è stata una telefonata in arrivo al cellulare e che Prodi era accompagnato solo da un piccolo gruppo di consiglieri che hanno pensato fosse opportuno esprimere la formula standard EU e le tre condizioni per Hamas. PolOff ha detto che la preoccupazione non riguardava il messaggio comunicato nella conversazione. Il grosso problema stava nell’accettazione in se della chiamata. Quando PolOff ha fatto rilevare che Hamas sbandierava il suo nuovo alleato in Italia, Vecchi ha detto che Prodi e il centro sinistra tutto erano dispiaciuti

Vecchi refrained from terming Prodi’s acceptance of the call a mistake but when asked how he thought Prodi would respond the next time Hamas calls, he said “often the phones don’t work so well in Italy.”  Vecchi stated that a Prodi government would strictly follow the EU line on Hamas but hinted that more needs to be done to encourage Hamas to behave better.  He said it is not a positive result that money the EU has withdrawn from the Palestinian Authority has been replaced by funds from Iran.  At the same time, Mogherini said much of Hamas’ electoral support came not from Islamic extremists but from common Palestinians disillusioned with the management of the Palestinian territories by Al Fatah.  She said the Quartet’s other goal must be to prevent Hamas from consolidating that support.

Vecchi ha evitato di dire che l’aver accettato la chiamata è stato un errore di Prodi, quando gli è stato chiesto come pensava che Prodi avesse risposto alla prossima chiamata di Hamas, ha detto: “spesso i telefoni non funzionano bene, in Italia”. Vecchi ha dichiarato che il Governo Prodi avrebbe seguito le linee UE, ma ha suggerito che occorre fare di più per incoraggiare Hamas a comportarsi meglio. Ha detto che non è positivo che i fondi che l’UE ha ritirato dall’Autorità Palestinese siano stati rimpiazzati da fondi provenienti dall’IRAN. Nel frattempo, Mogherini ha detto che gran parte del supporto elettorale di Hamas viene non da estremisti islamici, ma da palestinesi comuni disillusi dalla gestione di Al Fatah dei territori palestinesi. Ha anche detto il “quartet” deve porsi l’obiettivo di evitare che tale supporto si consolidi (di questo intervento della Mogherini ne ho già parlato ampiamente)

Unprompted, Vecchi said Prodi would be careful that the government’s public signals avoid any appearance that actions being taken could have an anti-American flavor or that the comments could disappoint “our good friend Talabani.”  Mogherini did predict that the Italian Communist Party (PdCI) and the Greens, who are members of Prodi’s coalition and likely government partners, would raise their tones in advance of the July vote for funding the Iraqi mission in Iraq.  Both she and Vecchi said the US should not be worried by that, however.  Nevertheless, Vecchi predicted some tough work ahead for the coalition as it moved mission funding through parliament.

Non richiesto, Vecchi ha detto che Prodi starà molto attento ad evitare qualsiasi possibilità che le azioni intraprese dal Governo possano avere un significato anti-americano o che i commenti possano deludere i “nostri buoni amici talebani”. Mogherini ha preannunciato che il Partito Comunista (Rifondazione Comunista, n.d.r.) e i Verdi che fanno parte della coalizione di Prodi, potrebbero alzare i toni in previsione del voto di luglio per il rifinanziamento della missione in Iraq. Sia lei, sia Vecchi hanno detto che gli USA non devono comunque preoccuparsi, anche se è possibile che per la discussione in Parlamento occorrerà un po di lavoro duro.

Mogherini discussed government formation developments in light of the recent decision by DS President Massimo D’Alema to step aside and allow Communist Renewal Secretary Fausto Bertinotti (RC) to take the pole position for the important Presidency of the Chamber of Deputies.  She argued that Prodi strengthened his coalition and reinforced the more moderate elements within the Communist Renewal party by giving Bertinotti such a high-profile institutional position in the new government.  By making Bertinotti part of the establishment, Prodi weakened the more extreme elements within Bertinotti’s party and has ensured a more cooperative, centrist RC party.

Mogherini ha discusso sugli sviluppi della formazione del Governo alla luce della recente decisione del presidente dei DS Massimo D’Alema di farsi da parte per permettere al segretario di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti, di assumere la Presidenza della Camera dei Deputati. Lei ha spiegato che Prodi ha consolidato la sua coalizione e rafforzato gli elementi più moderati di Rifondazione Comunista proprio affidando a Bertinotti una posizione di così alto profilo istituzionale nel nuovo governo. Includendo Bertinotti nell’estabilishment, Prodi ha indebolito gli elementi più estremi all’interno del partito di Bertinotti, garantendosi la parte più collaborativa di RC.

Leggere, rileggere e tradurre questi passaggi mi provocano malessere fisico. Io non ho scelto di subordinarmi agli USA. Posso rispettare gli Stati Uniti come Paese del mondo. Come rispetto lo Zimbabwue.

Non in quanto colonizzatore del mio Paese.

Ma cosa aspettarsi, quando lo stesso Presidente della Repubblica è sottomesso agli USA?

Quando colui che dovrebbe rappresentare l’orgoglio nazionale è il primo a chiedere persino il permesso per effettuare un viaggio di Stato?

È in un cablo del 26 giugno 2009. Indirizzato al Presidente degli Stati Uniti Obama, che aveva iniziato il suo primo mandato nel gennaio di quello stesso anno, succedendo a George W. Bush.

Il giorno successivo, il 27 Giugno, si sarebbe tenuto il G8 a Trieste, alla presenza di Obama stesso.

Il cablo è una sorta di agiografia di Giorgio Napolitano (visto dalla parte degli USA, ovviamente)

Inizia con:

Italian President Giorgio Napolitano greatly appreciates your foreign and domestic policies and is extremely pleased to be meeting with you. Napolitano is a senior center-left statesman with a pro-European and strong Trans-Atlantic bent. In a recent speech, entitled “Will Europe Live Up to its Responsibilities in a Globalized World?,” he called your policies “forceful and imaginative,” characterizing them as having “opened new prospects” and terming the US “our fundamental partner.”

Il Presidente Giorgio Napolitano apprezza enormemente le Vostre politiche interne ed estere ed è estremamente compiaciuto di incontrarVi. Napolitano è un uomo di Stato di centro sinistra con orientamento pro Europa e fortemente Trans-Atlantico. In un recente discorso intitolato “Sarà l’Europa capace di reggere le sue responsabilità in un mondo globalizzato?”, si è riferito alle Vostre politiche “forti e creative”, caratterizzandole come “aperte a nuove prospettive” e definendo gli USA “il nostro partner fondamentale”

Risparmio il resto, qui. Ma vi prego di leggerlo. Ne esce un Giorgio Napolitano come noi tutti sappiamo che è. Gesta e prodezze

Ciò che mi preme riportare qui, sono due passaggi di questo cablo:

In light of his desire to be helpful, President Napolitano will also ask your views on whether to accept an invitation to visit Syria.

Alla luce del suo desiderio di rendersi utile, il Presidente Napolitano Vi chiederà consiglio se accettare o meno un invito a visitare la Siria

Voglio sperare che qualsiasi commento venga ritenuto superfluo

Un altro passaggio del cablo che spiega come le politiche estere italiane, dal cablo con Vecchi e la Mogherini, non siano cambiate, è

Italy has positioned itself to be “Israel’s best friend in Europe,” a status that was reinforced when PM Netanyahu made Italy his first stop in Europe during a June 23-24 visit, and by the extremely warm welcome he received here, including a meeting with President Napolitano. Netanyahu’s staff were startled that what was planned as a 30-minute drop-by with Napolitano went well over an hour, due to the apparent chemistry between the two.

L’Italia si posiziona come “la migliore amica di Israele in Europa”, una condizione che è stata rafforzata dal fatto che il Primo Ministro Netanyahu ha fatto dell’Italia la sua prima tappa in Europa, nel corso della visita del 23-24 giugno, e dalla calorosissima accoglienza che ha ricevuto, incluso un incontro con il Presidente Napolitano. Lo staff di Netanyahu rimase esterrefatto in quanto una visita di cortesia di 30 minuti a Napolitano andò ben oltre un’ora, a causa della “chimica” fra i due

La “chimica”, eh?

Da un cablo del 3 Novembre 2008:

Israeli officials have confirmed to Embassy officials on multiple occasions that they intend to keep the Gazan economy functioning at the lowest level possible consistent with avoiding a humanitarian crisis.

Israele ha confermato in più occasioni all’Ambasciata che il loro intento è manipolare per mantenere il funzionamento dell’economia di Gaza al minimo livello possibile compatibilmente con l’evitare una crisi umanitaria

(1)All'epoca, responsabile esteri dei Democratici di Sinistra e neoeletto al Parlamento Italiano. Oggi è assessore alle Attività produttive, piano energetico, economia verde, autorizzazione unica integrata della Regione Emilia Romagna