Utili strumenti inconsapevoli di Mafia Capitale: Zammataro e Borghezio

Utili strumenti inconsapevoli di mafia capitale - lo schema dell'organizzazione

Quanti gli utili strumenti inconsapevoli di mafia capitale? Da Sandra Zammataro a Mario Borghezio. In quanti hanno assunto posizioni e atteggiamenti dei quali non si può revocare in dubbio la buona fede e che, pure, erano strumentali ai fini dell’organizzazione?

Ho già scritto che, per me, Mafia Capitale non è una “comune” storia di corruzione.

Per le persone coinvolte, è assolutamente inverosimile che sia solo questo. Massimo Carminati ed Ernesto Diotallevi sono l’emblema degli anni di piombo, del periodo delle stragi, del rapimento e assassinio di Aldo Moro. La Banda della Magliana1

la banda fu la prima organizzazione capitolina a percepire non solo la possibilità di unificare in senso operativo la frastagliata realtà della criminalità romana, ma anche a sentire l’esigenza sia di diversificare le proprie attività delinquenziali che andavano dai sequestri di persona, al controllo del gioco d’azzardo e delle scommesse ippiche, alle rapine e al traffico di sostanze stupefacenti, sia di estendere la propria rete di contatti alle principali organizzazioni criminali italiane, da Cosa Nostra alla Camorra, nonché ad esponenti della massoneria, oltre che a numerose collaborazioni con elementi della destra eversiva, della finanza e coinvolta in presunti rapporti tra servizi segreti italiani e criminalità.

Il figlio di Ernesto Diotallevi, Mario, ebbe come padrino di battesimo Pippo Calò. Quello che bloccò i tentativi di liberare Aldo Moro fatti da Stefano Bontade.

Immagino non sia necessario specificare quale sia, in determinati ambienti, il valore simbolico del tenere a battesimo un bambino.

In cosa sarebbero cambiati gli attori nella vicenda “Mafia Capitale”?

C’è qualcuno che crede che la tipologia di armi di cui “la banda” si è dotata, servisse solo a “intimidire” i politici corrotti o gli imprenditori che non volevano pagare il pizzo o restituire le somme prestate a usura?

Nello “Schema degli inquirenti” – presentato nell’immagine di testa – Carminati appare essere l’origine. Eppure, secondo un esperto, l’ex boss della Magliana pentito, Antonio Mancini3

Secondo lei c’è qualcuno sopra Carminati?
C’è sempre qualcuno dei ripuliti a comandare, a stare sopra, senza i ripuliti non andremmo da nessuna parte, fermi alle rapine.

E ancora su Carminati:

Ha presente quante e quali prove avevano su di lui rispetto all’omicidio Pecorelli? Chiunque altro, me compreso, sarebbe stato condannato.

Ciò premesso e precisato, quindi, che anche le tangenti e gli appalti hanno un significato, un ruolo che va ben oltre i fatti in se, vorrei qui analizzare alcuni fatti correlati ad alcuni ruoli politici (a volte frutto, probabilmente, di semplici coincidenze) che hanno favorito il sistema. Mi riferisco, specificatamente, alle proteste anti-immigrati e anti-ROM. In molti casi si tratta di utili strumenti inconsapevoli di mafia capitale.

È accertato che la grande maggioranza di queste proteste venissero alimentate e fomentate dallo stesso sistema che ne traeva vantaggio.

Il caso più noto (anche perché assurto alla cronaca per la contestazione alla senatrice 5 Stelle Paola Taverna) è la recente protesta scoppiata a Tor Sapienza.

Dietro, c’è una sordida storia ordita da Salvatore Buzzi4 contro la cooperativa “Il Sorriso”. Trascrivo solo l’occhiello dell’articolo citato in nota che è tutto estremamente interessante:

La coop che gestiva il centro minori preso d’assalto era stata per anni nel mirino della “29 giugno” e dei suoi sgherri. “Ti facciamo cambiare città”. E dopo la rivolta il braccio destro di Carminati disse: “Ora ce li abbiamo in pugno”

Come è noto, a guidare la protesta di Tor Sapienza è stata la signora Sandra Zammataro, candidata per il PD al Municipio di Roma V. Puntualizzo che la signora Zammataro NON è neppure citata nell’ordinanza “mondo di mezzo” quindi il fatto che guidasse la protesta di Tor Sapienza e sia del PD è sicuramente una pura coincidenza.

sandra zammataro

Altra coincidenza è data dal fatto che la signora sia (almeno alla data della candidatura, per come si evince nel contatto indicato in basso nel volantino) in qualche modo molto legata a una cooperativa di facchinaggio “Futura s.r.l.”, se può consentirsi di inserire l’indirizzo e-mail della cooperativa quale contatto per la sua campagna elettorale.

Sottolineo che la cooperativa “Futura s.r.l.” non appare nell’Ordinanza e, quindi, non pare far parte del network di Salvatore Buzzi. Sarà, probabilmente, associata alla Legacoop, ma non riconducibile a Buzzi in alcun modo.

Disponibilità dell’indirizzo mail di una cooperativa per la sua campagna elettorale, ma la signora Zammataro è anche rappresentante legale di altra cooperativa: “Ristorazione e Servizi Società Cooperativa” (Registro delle Imprese di Roma. REA n° 1270020) Costituita nel maggio 2010, la cooperativa aveva già l’appalto della mensa scolastica della scuola Mancini (compresa la succursale di Piazza Cardinali) nel novembre dello stesso anno (sindaco Alemanno).

Come si può notare nel commento alla immagine postata su Facebook dalla stessa signora Zammataro, fa parte del “team” di Gianluca Santilli (che NON è citato nelle pagine dell’ordinanza). Santilli è un personaggio di spicco del sistema di Comunicazione, Propaganda (sic!) e Innovazione del PD (non solo romano).

Tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, infatti, nel sito web del PD romano è apparso un annuncio per il reclutamento di volontari.

La pagina si trovava a questo indirizzo: http://www.pdroma.net/dipartimenti/comunicazione-e-propaganda/ ma non esiste più. In rete, però, circolano gli screenshot di copie cache di Google5

santilli1 santilli2

Cosa voglio dire con tutto questo? Nulla di più rispetto a quanto detto. È quindi assai probabile che la signora Zammataro immersa nell’ambiente delle cooperative e della propaganda PD possa essere stata psicologicamente indotta a fomentare e guidare le azioni di protesta di Tor Sapienza, ma un fatto è certo: quelle manifestazioni erano funzionali a interessi non certo adamantini

La signora Zammataro, quindi, è parte di quegli utili strumenti inconsapevoli di cui si servivano Salvatore Buzzi e Massimo Carminati.

Certo è che il “non vogliamo politici, qui” detto dalla signora Zammataro nei confronti della sen. Paola Taverna assume un aspetto quanto meno comico.

Come si legge nell’articolo citato in nota 4, le proteste di Tor Sapienza hanno sortito un effetto vantaggioso, seppur limitato, per il duo Carminati-Buzzi: la Cooperativa “Il Sorriso” è stata trasferita in altro quartiere di Roma, l’Infernetto.

Non essendoci “scoop” come a Tor Sapienza per la contestazione alla sen. Taverna, il prosieguo della vicenda ha avuto minore eco mediatico.

I residenti di Tor Sapienza non potevano certo andare a protestare all’Infernetto, ecco, quindi, che ad assumersi tale onere appaiono strutture di estrema destra (Casa Pound e Forza Nuova)6 con l’ausilio del’europarlamentare leghista Mario Borghezio.

È già da un po’ di tempo che la Lega di Matteo Salvini cuce rapporti con Casa Pound7 e 8. E ci sarebbe da chiedersi se e quanto l’on. Borghezio non ci abbia messo del suo anche come “pontiere”.

Se le informazioni riportate in questa pagina fossero vere, infatti, ci sarebbe stata (nel 2009, posto che l’articolo è del luglio 2011) una

lezione tenuta in Francia due anni fa da Borghezio, svoltasi per il gruppo fascista Nissa Rebela, movimento di estrema destra.

E non solo. Nello stesso sito, in altra pagina dell’agosto 2011 intitolata “Borghezio, avvocato truffaldino di un passato che ritorna” emergerebbero serie ombre sul passato dell’eurodeputato leghista arrestato nel 1979 per una storia legata a una

cooperativa nata dal connubio di truffe, buchi e falsi in bilancio, estorsioni, raggiri; da questa poltiglia di illegalità emerse anche il sospetto di un delitto, commesso nell’agosto del 1979.

Non ho alcun dubbio sul fatto che sia la frangia PD che ha cavalcato le proteste di Tor Sapienza, sia le proteste leghiste contro i campi immigrati e ROM, sia l’improvvido intervento dell’on. Borghezio costituiscano semplici e mere coincidenze determinate dalla ricerca di visibilità e di consenso elettorale (sia pur deprecabile nei modi e nei metodi). In buona sostanza, sono stati utili strumenti inconsapevoli di mafia capitale.

Quello che ho raccontato sono solo fatti. Puri, crudi e non collegati fra loro.


1 Wikipedia
2 Mitra e pistole. Mafia Capitale si preparava alla guerra
3 Mafia Capitale, ex boss della Magliana: “Sopra Carminati c’è un insospettabile” .
4 Minacce, aggressioni e avvertimenti mafiosi: l’ombra di Buzzi sui tumulti di Tor Sapienza
5 Il gruppo di “influencer” digitali è stato poi creato. A capo di esso, il responsabile comunicazione PD, Tommaso Giuntella, menzionato in una intercettazione riportata  nell’Ordinanza in quanto destinatario di voti procurati da Salvatore Buzzi alle primarie PD, ma non indagato
6 Infernetto, la manifestazione di Casapound, Forza Nuova e Mario Borghezio contro i rifugiati
7 Lega Nord, Salvini imita Marine Le Pen e imbarca Casa Pound
8 Tengo a precisare che, non apparendo né la Lega Nord, né alcuno dei suoi membri fra gli indagati, i fatti riportati sono da ricondursi alla mera coincidenza. Utili strumenti inconsapevoli di mafia capitale spinti solo da spirito di pura propaganda