Le magagne di Papà Renzi: maledette Camere di Commercio!

Le magagne di papà Renzi vengono fuori una ad una. Tutti errori di distrazione, senza alcun dubbio. Se l’amato figlio premier fosse riuscito a rendere facoltativa l’iscrizione in Camera di Commercio tutto questo guaio non sarebbe successo!

N.B.: Questo post è stato approfondito anche con dati di bilancio e raffronti con Chil Promozioni S.r.l. in: Caso Chil Post: Perché solo papà Tiziano Renzi?

Della questione relativa alla garanzia offerta da Fidi Toscana a una richiesta di mutuo avanzata dalla Chil Post S.r.l. della famiglia Renzi ormai sappiamo quasi tutto.

Sappiamo che poi la Fidi Toscana è stata rimborsata dal Ministero dello Sviluppo Economico (quindi con denaro dei contribuenti).

Sappiamo che la Banca Cooperativa di Pontassieve era ed è presieduta da Matteo Spanò.

Amico di Matteo Renzi fin dall’infanzia, a lui Renzi ha attribuito incarichi da sempre.

Direttore Generale della Florence Multimedia1 quando Renzi era Presidente della Provincia.

Anche dal Comune di Firenze (Matteo Renzi sindaco) la Dot. Media, società di cui è socio, ottiene appalti diretti dal Comune e dalla “Firenze parcheggi”2.

Per inciso, la “Dot Media” gestisce oggi la campagna elettorale di Alessandra Moretti per la Presidenza della Regione Veneto.

Di tutto questo e dell’intrecciato – ma evidente – conflitto di interessi che ha governato la vicenda, ne abbiamo già contezza.

Vorrei esaminare, invece, la sequenza temporale che evidenzia le magagne di papà Renzi determinate dalla sua disattenzione.

16/03/2009: domanda di accesso alla garanzia di Fidi Toscana per le linee di intervento finalizzate all’incentivazione dell’imprenditoria femminile.

A questa data il capitale sociale della Chil post s.r.l. è 60.400 Euro, di cui 30.200 di Bovoli Laura (madre di Matteo Renzi), mentre Renzi Benedetta e Renzi Matilde (sorelle di Matteo Renzi) si dividono equamente il restante capitale con 15.100 euro ciascuna. Quindi, quanto meno sotto questo aspetto, la società ha i requisiti per l’ammissione.

Dopo soli tre mesi, il 15/06/2009Fidi Toscana delibera la garanzia per il fido (Efficientissima Fidi Toscana, anche se in rete si apprende che sono pochi i fortunati che godono di tale efficienza).

29/07/2009 (un mese e mezzo dopo la delibera) Bovoli Laura, Renzi Benedetta e Renzi Matilde cedono le loro quote a Renzi Tiziano, che diventa così socio unico.

Alla data del 29 Luglio, però, se pur era già stata adottata la delibera di garanzia di Fidi Toscana, il prestito non era stato deliberato dalla Banca Cooperativa di Pontassieve, che delibererà il 13 Agosto (Anche qui ammirabilissima efficienza. Deliberare sotto ferragosto. Sarà per tutti?)

Gli atti relativi alle cessioni, quindi, verranno depositati in Camera di Commercio solo il 27 Agosto 2009.

Per riassumere fin qui, la deliberazione della Fidi Toscana venne adottata avendo presente una situazione di atti e fatti relativi alla società. La deliberazione della Banca Cooperativa di Pontassieve, invece, intervenne nell’intervallo di tempo consentito (30 giorni) affinché l’atto di cessione di quote venisse depositato in Camera di Commercio per acquisire la pubblicità legale.

Sul sito della Fidi Toscana è presente un modello denominato “Richiesta di Riesame” contenente le variazioni societarie che DEVONO essere comunicate a Fidi Toscana affinché questa possa RIESAMINARE la pratica alla luce delle variazioni sopravvenute.

La modifica della compagine sociale è fra queste. Tra l’altro, se la linea di intervento era riservata alle imprese femminili e di donne nella nuova compagine non c’è neppure l’ombra, il riesame non avrebbe potuto avere esito positivo.

Provvidenziale, quindi, la dimenticanza del deposito dell’atto in Camera di Commercio.

Non finisce qui.

Fino al 29 Luglio, la Chil Post era una S.r.l.

Il che implica che i soci devono essere almeno due. Con la cessione della totalità delle quote a Tiziano Renzi, viene a mancare la pluralità dei soci. Le alternative sono: ricostituzione di una pluralità di soci; “conversione” da S.r.l. a S.r.l. uninominale (o a socio unico); scioglimento della società.

Ebbene, l’atto (assemblea straordinaria dinanzi a Notaio) con il quale Tiziano Renzi assunse la carica di “socio unico” e trasformò la società da “S.r.l.” a “S.r.l. S.u.” è stato rogato nella stessa data in cui ha depositato in Camera di Commercio il precedente atto di cessione di quote del 29 Luglio 2009: 27 Agosto 2009 e sarebbe stato, poi, denunciato in Camera di Commercio solo nel settembre 2009.

Distrazione provvidenziale. Infatti siccome per firmare in qualità di Amministratore di una società occorre apporre il timbro, se lo avesse depositato prima avrebbe dovuto timbrare come “Chil Post S.r.l. S.U.”, non più “Chil Post S.r.l.”.

Dal che sarebbe stata evidente la modifica non solo della compagine, ma anche della ragione sociale. In buona sostanza, mutuo e garanzia erano stati deliberati per altra società.

Infatti, anche la variazione della natura giuridica rientra fra le casistiche per le quali deve essere richiesto il riesame della delibera di riconoscimento garanzia di Fidi Toscana.

Le magagne di papà Renzi sono sicuramente dovute a distrazione. Se così non fosse si dovrebbe ipotizzare il reato di truffa.

Maledette Camere di Commercio che tanti intralci pongono sia alla gente onesta sia a quella distratta.

Occorre riflettere, però. Se l’iscrizione al Registro delle Imprese fosse opzionale e volontaria (come nelle intenzioni di Matteo Renzi), questi casini non verrebbero fuori. Vero è che le magagne di Papà Renzi (frutto di pura distrazione, per carità) non sarebbero venute fuori, ma non solo la gente distratta, ma anche i truffatori la farebbero franca.

Ovviamente, di tutto questo Matteo Renzi – unico dipendente della Chil Post e che viene trasferito alla “Eventi 6” insieme al ramo sano d’azienda – non ne sa nulla.

(fonte dei dati societari: Sistema delle Camere di Commercio – fonte dati pratica Fidi Toscana: Interrogazione Donzelli)


1 Quella finita nel mirino della Corte dei Conti per danno erariale a causa delle denunce di Alessandro Maiorano
2 Gestita da Marco Carrai che, tra l’altro, siede anche nel Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio, di cui la Fidi Toscana è una partecipata. Altri soci della Fidi Toscana sono la Provincia di Firenze e il Comune di Firenze