Salvini ha perso e Berlusconi lo tiene in ostaggio. Gli scenari possibili.

Salvini ha perso la partita? A giudicare da alcuni dettagli offerti da lui stesso pare di si. Quali scenari si aprono?

Matteo Salvini ha perso

Salvini ha perso. La vittoria ottenuta quale primo partito del centro destra è la “vittoria di Pirro”. Quella vittoria che sperava non si verificasse.

Gli elementi che mi portano a questa conclusione sono parecchi, ma voglio soffermarmi su due in particolare. Sono testimonianze dirette perché parla Salvini stesso.

La conferenza stampa di Salvini

Prima di tutto c’è la conferenza stampa del 5 marzo, l’indomani del successo elettorale.

Inquadriamo nel contesto. I titoli Mediaset e Mondadori erano crollati e Berlusconi aveva convocato Salvini ad Arcore. Dopo la conferenza stampa di Salvini i titoli Mediaset e Mondadori recuperano.

Ora osserviamo qualche minuto della conferenza stampa. Salvini è nervoso, ha la faccia tirata. Si gratta il collo. Non un sorriso.

Tormenta dei fogli.

Sono i fogli con le percentuali ottenute dalla Lega in varie località d’Italia. La bandiera della sua vittoria, eppure sembra bruciargli in mano.

Le parole fanno a pugni con le espressioni.

Si dichiara pieno di gioia, ma abbassa gli occhi. Si dichiara pieno di orgoglio, ma abbassa gli occhi. Occhi che tradiscono l’espressione di chi è a un funerale, non alla celebrazione della sua stessa vittoria.

Quando Salvini è davanti alla telecamera ci ha abituato a ben altro. È sempre sicuro di se, rilassato e guarda fisso dentro la telecamera.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=GjteUbKVd4s]

Ma allora cosa è accaduto?

Il famoso fuori onda

Nel famoso fuori onda catturato da LaPresse Salvini è preoccupato per il fatto che il PD possa scendere sotto il 22%.

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=6ftqk05GERk]

La motivazione ufficiale è: Perché un PD al 22% argina il Movimento 5 Stelle.

Ovviamente è una motivazione surreale per almeno due ragioni:

  • Il PD sarebbe dovuto essere il nemico da battere
  • Se al sud il Movimento 5 Stelle fosse crollato, sarebbe stato a vantaggio di Berlusconi e Forza Italia, mentre la Lega non poteva andare meglio

E siccome la previsione del “cappotto” del Movimento 5 Stelle si è verificato, possiamo valutarne gli effetti.

In campo nazionale il centro destra avanza per merito della Lega che arriva prima sorpassando Forza Italia.

Meglio di così? La vittoria netta di Salvini. Perché sperava che il PD tenesse? Perché il 5 marzo avevaquella faccia da funerale?

Salvini ha perso

In realtà Salvini ha perso di brutto.

Sperava di crescere, ma che Forza Italia rimanesse il primo partito del centro destra, e invece adesso è completamente nelle mani di Berlusconi.

Berlusconi può spaccare la Lega con uno schiocco delle dita, perché oltre il 30% degli eletti della Lega seguirebbero i suoi ordini, non certo quelli di Salvini.

Sempre che il gioco di Salvini non fosse sin dall’inizio proprio questo e con la Lega primo partito del centro destra si sono scoperte le carte, ovviamente.

Ora, vincendo, Salvini ha perso e rischia di far saltare i giochi che erano stati preparati.

Gli scenari

Negli scenari non faccio distinzioni fra le possibili soluzioni di Governo. È indifferente se si tratta di maggioranze strutturate, di appoggi esterni o di “non sfiducia”. Cerco solo di verificare le compatibilità fra i programmi delle forze politiche.

Escludo “Liberi e Uguali” per ragioni numeriche. Non possono garantire alcuna maggioranza, semmai potrebbero rafforzarla in occasione di determinati provvedimenti.

Governo 5 Stelle con l’appoggio del PD

C’è uno strano pressing della “società civile” sul PD affinché sostenga un Governo 5 Stelle, ma sinceramente non comprendo come possa essere possibile.

Il PD voterebbe l’abrogazione della “buona scuola” del PD? Voterebbe l’abrogazione del Jobs act, del bail-in e di tante altre “riforme” del PD?

Voterebbe il cambio radicale della politica economica e il reddito di cittadinanza? Sosterrebbe le politiche per il superamento dei vincoli dei trattati europei? Su quali basi si dovrebbe realizzare l’accordo?

Anche Massimo Giannini, da “La Repubblica”, incita il PD a sostenere un governo Di Maio, purché questo prosegua il programma PD

O Giannini è impazzito oppure in tutto questo pressing c’è qualcosa che non funziona affatto.

Governo Movimento 5 Stelle con appoggio Lega

Mentre Di Maio non esclude nulla e continua a dire “parliamo con tutti”, Salvini esclude categoricamente qualsiasi tipo di accordo con il Movimento 5 Stelle.

Piuttosto ha aperto al PD.

Eppure il programma della Lega e quello del Movimento 5 Stelle presentano molti punti di convergenza.

Questo, ovviamente, se Salvini ci avesse mai creduto davvero. Come scrivevo sopra, diventando il primo partito del centro destra a Salvini si sono scoperte le carte ed è costretto a gettare la maschera.

Salvini non ha mai avuto alcuna intenzione di realizzare quanto promesso, quindi chiude al Movimento 5 Stelle e apre al PD.

Governo centro destra con l’appoggio del PD

È l’ipotesi più probabile dopo una serie di teatrini con il Movimento 5 Stelle per dimostrare che non c’è alternativa.

L’accordo fra Berlusconi e Renzi era già in piedi quando è stata prodotta questa legge elettorale. Che è stata votata anche dalla Lega, ovviamente.

E questa è la ragione per cui Salvini sperava in un PD al 22% e aveva la faccia funerea in conferenza stampa.

Salvini sa perfettamente che non potrà essere lui il Presidente del Consiglio in questo accordo e che il primato della Lega nel centro destra mette a rischio l’accordo stesso.

Adesso occorre trovare all’interno della Lega una personalità che metta tutti d’accordo.

Ma chi? Chi può mettere d’accordo le varie anime della Lega, essere gradito a Berlusconi e dare garanzie che il programma europeo venga portato avanti?

Di pochi giorni fa un articolo sul megafono di Berlusconi, “Il Giornale”.

Per la prima volta viene portato alla ribalta un personaggio poco noto alle cronache, ma ben noto all’estabilishment: Giancarlo Giorgetti.

Chi è Giancarlo Giorgetti

La sua biografia su Wikipedia è tutta un programma.

Già consigliere di Credieuronord, la banca della Lega salvata dal fallimento da Berlusconi. Ha fatto parte dei “saggi” nominati da Napolitano, laureato alla Bocconi e, tiene lui stesso a precisare nella biografia, cugino del banchiere Massimo Ponzellini.

Nel dettaglio, in un cablo su WikiLeaks della Stratfor si apprende che non era uno studente qualunque, ma uno studente di Mario Monti

Di Giancarlo Giorgetti ebbi già a scrivere, sia pur incidentalmente, qui e qui perché presente in vari cablo WikiLeaks.

Lo troviamo in un cablo del 2009, a pranzo, insieme a Calderoli, con il Console Generale USA a Milano. Sempre del 2009 è altro cablo indirizzato dall’Ambasciata USA di Roma al Consiglio di Sicurezza Nazionale e al Segretario di Stato USA.

Viene tracciato un profilo di Giorgetti abbastanza “lusinghiero” (nel metro USA, ovviamente).

Il cugino famoso

Abbiamo visto che la prima frase nella biografia di Giancarlo Giorgetti su Wikipedia è:

Cugino del banchiere Massimo Ponzellini

Strano, no? Deve essere una referenza importante, giusto?

E infatti lo è

Ci viene ancora una volta in soccorso Wikipedia .

Laureato all’Università di Bologna, allievo di Romano Prodi e suo assistente personale al Ministero dell’Industria. Già Direttore generale di NOMISMA, passa poi all’IRI. Ex “numero uno” della Banca Popolare di Milano.

In buona sostanza, è uno dei “bracci armati” del “padre nobile” del PD. L’eurista per eccellenza, Romano Prodi.

Massimo Ponzellini ha il curriculum perfetto. È stato pure arrestato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione con il manager delle slot machine, Francesco Corallo, ma il processo corre il rischio di essere annullato perché è cambiato il Collegio giudicante.

Tornando a Giancarlo Giorgetti, è evidente che ha tutte le carte in regola per fare il Presidsente del Consiglio per la Lega.

Se non lui, uno come lui.

Perché vincendo le elezioni Salvini ha perso la partita. Sarebbe stato più comodo pure per lui “essere costretto” a votare per Tajani, il candidato di Berlusconi.

Ora sono tutti costretti a trovare un Tajani dentro la Lega. E pare lo abbiano trovato.